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Sindaci e comitati di gestione AdsP

Filippo Nogarin

LIVORNO – Può anche diventare la cartina di tornasole per capire se le crescenti candidature di sindaci (in particolare “pentastellati”) nei comitati di gestione delle autorità portuali di sistema saranno o no validate in base alle competenze chieste dalla legge di riforma.

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E’ il “caso Nogarin” che in questi giorni ha tenuto banco sulla stampa quotidiana locale e non. Caso che a livello nazionale ha avuto un imprevedibile “assist” dalla analoga e criticatissima candidatura di Debora Serracchiani che ha fatto venire la bava alla bocca a chi, dalla legge di riforma, si aspettava chiarimenti e logica. Con il sindaco di Genova Doria già operativo nel comitato di gestione di quel porto, con il sindaco di Civitavecchia (“pentastellato”) che pretende di seguirne l’esempio, con il sindaco di Livorno Nogarin che è stato tra i primi a farlo, non si può che chiedere al governo di avere il coraggio di chiarire. Con una direttiva, con un pronunciamento, con qualcosa che finalmente dia certezze. E’ chiedere troppo?

La tesi più diffusa al momento – parliamo della immediata vigilia di Pasqua: da oggi ci auguriamo che si ricominci a lavorare sul tema – è che l’aver passato la patata bollente delle decisioni all’Anac di Cantone non è servito a niente o quasi. L’Anac ha fatto melina bocciando qualcuno e promuovendo altri (Canavese, per esempio) con criteri che non sono piaciuti a tutti. Ma la cosa più importante è che ha stabilito, nero su bianco, di essere competente sulla legittimità e sulla compatibilità, ma non sulle “competenze” dei vari chiamati nei comitati di gestione. Rimandando la palla al ministro e ai presidenti delle AsdP. Sarebbero questi ultimi, secondo Cantone, a dover stabilire se certi sindaci hanno le competenze o no per i comitati di gestione. Sottinteso: se poi certi sindaci vengono ammessi nei comitati e qualcuno ricorre ai Tar, si rischia di buttare all’aria tutto, con mesi di ritardi, congelamenti, e relative polemiche.

Dunque, sono le “competenze” che devono essere valutate per i sindaci che si sono auto-candidati. E se il ministro non chiarisce – con una direttiva che a sua volta sia chiara, non aperta a tutte le interpretazioni come troppo spesso si è visto – tocca ai presidenti delle AdsP prendersi la responsabilità di dire no o si.

A Livorno (cartina di tornasole: torniamo all’inizio) sembra si sia capito; tanto che il presidente Corsini ha l’assist del Pd nel ritardare la costituzione del comitato di gestione proprio per non trovarsi con in mano il cerino acceso Nogarin. Il quale sindaco, da parte sua, se n’è fregato dei pareri negativi (personali, sussurrati: ma comunque negativi) espressi sia da Delrio che da Rossi alla sua candidatura. Sostiene, Filippo Nogarin, di essere legittimamente candidabile, di non avere incompatibilità e inoltre di avere tutte le “competenze” richieste dalla legge, essendo ingegnere specializzato anche sui temi della logistica portuale. “Se non mi accettano – è il senso delle sue parole – faccio uno sfracello”. E con i precedenti di Serracchiani, Doria etc, alla fine è difficile dargli torto.

A.F.

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Pubblicato il
19 Aprile 2017
Ultima modifica
30 Aprile 2017 - ora: 07:52

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