Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

L’Italia leader nei super yacht

Il nuovo Benetti Fast 125 Skyler

VIAREGGIO – Il 2016 è stato un anno positivo con una crescita degli ordini di imbarcazioni superiori ai 30 metri del +12% sul 2015. Per quanto riguarda i Motor Superyacht, l’Order Book 2017 registra 291 unità in costruzione, in crescita del 10%.

Proprio nel settore dei Motor Superyacht, l’Italia si conferma il primo Paese produttore, con il 43% delle consegne e il 49% degli ordini 2017. Sono europei più della metà degli armatori.

[hidepost]

Sono alcuni dei principali dati emersi dallo studio Superyacht Market Monitor, realizzato da Altagamma e Deloitte per Nautica Italiana, e presentato nel corso del Convegno “Nautica e Design. Mercato, Industria e Lifestyle”, tenutosi nell’ambito del Versilia Yachting Rendez-Vous.

Ecco le principali evidenze. Il 2016 è stato un anno positivo per la raccolta di nuovi ordini (+12% sul 2015); sono stati consegnati, tra Motor e Sailing, 140 Superyacht, con un calo del 5% rispetto al 2015; il settore PreOwned vale una volta e mezzo il numero delle nuove consegne di Superyacht (pur con un leggero calo del -5.5%); il 2016 registra la consegna di 127 nuovi Motor SuperYacht, in lieve calo rispetto al 2015 (-5%); l’Order Book 2017 registra 291 Superyacht in costruzione, in crescita del +10% rispetto all’anno precedente. Il segmento 30-40 metri e quello maggiore di 80 metri presentano un tasso di crescita del 15% (a fronte del 10% dell’order book complessivo). In termini di Gross Tonnage si rileva una crescita del +13% trainata dalla costruzione di large superyachts; nel 2017 la raccolta dei nuovi ordini rispetto al totale Order Book vale il 47%, in crescita di 5 punti percentuali rispetto al 2016; nel 2017 cresce la quota di Superyacht in costruzione da parte dei cantieri con posizionamento premium, con una share del 27%, in crescita di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente; crescono maggiormente i Superyacht Flybridge/Multi-Deck Low-Mid Performance (semi-displacement e displacement) che rappresentano il 72% dell’order book 2017 e quelle di nicchia come Expedition/Explorer e i Support Vessels, che valgono il 10%; il 51% dei Motor Superyacht in costruzione appartengono ad armatori europei (Nordamerica15%, Medio Oriente 7%, Resto del Mondo 27%); l’Italia è market leader nelle consegne 2016: 43% sia quanto a numero di imbarcazioni consegnate che a valore; anche per quanto riguarda gli ordini complessivi del 2017, l’Italia è leader con una quota del 49%, pari a 144 unità; la competitività dell’Italia è fondata su un Price Point aggressivo e nelle imbarcazioni tra 30 e 50 metri; Olanda e Germania sono specializzate rispettivamente negli yacht medio-grandi e grandi e, pur con numeri limitati, hanno un posizionamento di prezzo Super Premium; le consegne 2016 sono state pari a 13 unità, in linea con l’anno precedente; l’Order Book 2017 registra 23 unità in costruzione. 9 i nuovi ordini, 5 dei quali sono sopra i 40 metri.

Secondo Armando Branchini, vice Chairman di Altagamma, “nella competizione internazionale i cantieri italiani hanno larga quota di mercato, dovuta ad un posizionamento di prezzo molto aggressivo mentre Olanda e Germania hanno quote di mercato significativamente più piccole ma con prezzi Super Premium”.

Tommaso Nastasi, Partner di Deloitte Financial Advisory, aggiunge: “nel 2016 il mercato dell’usato (“PreOwned”), nonostante il lieve calo, rappresenta il principale bacino di sbocco per i Superyacht, con una dimensione pari ad una volta e mezzo il mercato del nuovo”.

Per Luca Petroni, Chairman di Deloitte Financial Advisory, “i Top Player, ovvero i cantieri che hanno il più alto posizionamento nel mercato e la più forte notorietà di brand, crescono del +23%”.

Lamberto Tacoli, presidente di Nautica Italiana, conclude: “il 2016 è un punto di svolta per il mercato mondiale dei Superyacht. Il portafoglio ordini dei nostri cantieri per il 2017 conferma la leadership dell’industria nautica italiana e garantisce 2-3 anni di lavoro per moltissimi di loro”.

[/hidepost]

Pubblicato il
17 Maggio 2017

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio