Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Veronafiere partner per la Via della Seta

VERONA – Passa anche dal sistema fieristico lo sviluppo dei rapporti commerciali con la Cina e il continente asiatico. E Veronafiere gioca il ruolo di protagonista per l’Italia sulla Via della Seta. In missione in questi giorni a Pechino e Shanghai il presidente, Maurizio Danese, e il direttore generale, Giovanni Mantovani, hanno incontrato l’ambasciatore d’Italia, Ettore Sequi, il console generale a Shanghai, Stefano Beltrame, e il direttore dell’ICE in Cina, Amedeo Scarpa, che supportano con grande attenzione le iniziative promosse dalla Fiera di Verona. Oltre agli appuntamenti istituzionali che hanno visto un incontro anche con il presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina, Davide Cucino, il presidente e il direttore generale stanno stringendo nuovi accordi e rinnovando quelli già collaudati con i partner cinesi, grazie alla presenza della Fiera di Verona in Cina dal 1998 e ad una sede di rappresentanza a Shanghai.

[hidepost]

Un’attività ventennale riconosciuta dal Governo italiano anche attraverso il coinvolgimento di Veronafiere quale partner di ICE nel piano per la promozione straordinaria del made in Italy in Cina che prevede 20 milioni di euro di investimenti, e nella creazione di una piattaforma multicanale denominata Italian Wine Channel.

Un’attenzione nata dalla presenza di Vinitaly da lunghi anni in Cina, dagli accordi raggiunti con player importanti quali Alibaba, 1919, Cofco e Pacco Group Ltd così come dalla collaborazione pluriennale con lo Shanghai Wine&Dine Festival, l’International Wine & Spirits Show di Chengdu e l’Hong Kong International Wine and Spirits Fair.

Si tratta di una lista di partnership strategiche a cui sta per aggiungersi l’intesa con la Fiera di Chengdu (Sichuan), proprio sulla Via della Seta. La delegazione di Verona in missione in Cina ha firmato un protocollo per approfondire i termini di una nuova cooperazione tra Veronafiere-Fieragricola e la Sichuan International Exhibition Co. Ltd, promotrice della Sichuan Agricultural Expo.

L’accordo – i cui termini saranno definiti nel dettaglio e firmati a breve – prevede per le prossime edizioni 2017 e 2018 delle rispettive manifestazioni fieristiche, l’organizzazione della presenza di collettive di aziende cinesi e italiane produttrici di macchinari, tecnologie e servizi di supporto per i comparti agricolo, zootecnico, vitivinicolo ed ortofrutticolo. La partnership si estende anche alla promozione di incontri b2b e di formazione reciproca per la conoscenza dei rispettivi mercati di provenienza.

E proprio dallo Sichuan provengono due delegazioni, istituzionale e commerciale, guidate dallo CCIPT (China Council for the Promotion of International Trade, l’organismo cinese incaricato per l’organizzazione operativa di b2b e partecipazioni fieristiche) che il 15 e 16 giugno faranno tappa alla Fiera di Verona.

“La Cina attraverso il grande progetto ‘One Belt One Road’ ha impresso una svolta epocale nei rapporti economici globali. Attraverso l’Aiib, la Banca asiatica degli investimenti, nella quale l’Italia è il dodicesimo paese aderente con un quota che supera il 2,5%, ha programmato un piano di interventi di oltre 100 miliardi di dollari: una freccia fondamentale per lo sviluppo delle relazioni commerciali sulla Via della Seta – commenta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese -. La connettività tra la Cina e la zona euroasiatica, l’Africa e in futuro il Sud America, è anche per l’Italia un’occasione imperdibile: i 65 paesi dell’Asia centrale coinvolti nell’OBOR assorbono da soli il 27% delle esportazioni italiane nel mondo ed hanno elevati margini di crescita. Per questo siamo molto attivi in Cina e stiamo progettando un piano di radicamento molto ambizioso nel breve-medio termine, come previsto anche dal nostro piano di industriale».

[/hidepost]

Pubblicato il
27 Maggio 2017

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora