Darsena Europa e progetti da rivedere ma il vero nodo rimangono le “porte”
LIVORNO – La notizia è una non notizia. Ovvero, il progetto di massima della Piattaforma Europa, il grande piano per ribaltare verso il mare il terminal contenitori della Darsena Toscana, è in fase di ripensamento sia al ministero MIT che negli uffici tecnici dell’Autorità di sistema. I continui rinvii della gara hanno anche questo senso.
L’obiettivo, anche su sollecitazione dei cinesi di China Railway International (che sembra siano molto ascoltati sia a Roma che a palazzo Rosciano) è di ridurre i costi e di pianificare la gara su un terminal più “realistico”, con fondali dai 16 ai 18 metri, più binari – almeno per il momento – meno velleità di “multipurpose” che ai grandi investitori non interessano. Sotto questo aspetto il MIT e gli uffici della programmazione nazionale sono disponibili a concentrare sulla Darsena Europa nuova una quota dei 300 milioni di euro dei fondi nazionali. A fronte delle drastiche cancellazioni di tanti mega-progetti, specialmente nel sud (ma anche dell’offshore di Venezia) è per Livorno una buona notizia.
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Ma la strada è ancora molto lunga e cosparsa di problemi. Nessuno ancora ne parla ufficialmente, e sul tema anche il presidente della Regione Rossi ha glissato durante la recente ispezione alle “porte vinciane”: ma il problema dei problemi è che se non verrà rapidamente “tombato” il tratto d’acqua tra la foce dello Scolmatore e la Darsena Toscana, ogni progetto di Piattaforma (o Darsena) Europa è destinato a nascere “strozzato” alla base dell’imbuto dei due ponti girevoli e dall’assurdo delle nuove “porte vinciane”. La foto aerea che pubblichiamo in 1° pagina non ha bisogno di spiegazioni. E la foto del ponte ferroviario con i suoi vagoncini è altrettanto significativa. Tanto più che il ponte ferroviario, ricostruito ed elettrificato a binario unico, ha passato l’anima dei guai per essere accettato dall’Agenzia nazionale della sicurezza delle FS, per il quale è davvero al limite. E ancora oggi funziona come può funzionare, a scartamento ridotto malgrado i tanti “peana” dell’inaugurazione.
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C’è allora una soluzione, che sia definitiva e renda la Darsena Europa non condizionata dall’imbuto dei ponti girevoli del Calambrone? La soluzione c’è, e lo sa benissimo anche la Regione Toscana. E’ quella di tombare lo sbocco in Darsena Toscana, eliminando “porte vinciane” e passaggio nautico dal Canale dei Navicelli a dentro il porto. Il che eliminerebbe anche i ciclici insabbiamenti della Darsena Toscana, che tanto costano e tanti problemi creano.
Perchè allora non si procede? Perchè lo stesso presidente della Regione Rossi su nostra richiesta ha glissato? Il perchè è legato al transito delle imbarcazioni e delle piccole navi – da diporto, di servizio, militari per Camp Darby – sul Canale dei Navicelli; che per assurdo potrebbe accedere direttamente al mare attraverso la foce armata in avanzata fase di costruzione (la Sales è addirittura in anticipo sui tempi) se non ci fosse a bloccare le imbarcazioni il ponte stradale per Tirrenia che scavalca la foce. Eppure sono anni che la Regione stessa ha un progetto (preliminare ma completo) per rendere apribile il ponte stradale, in modo da consentire il passaggio delle auto per e da Tirrenia. Progetto che, una volta realizzato, consentirà di tombare definitivamente l’accesso acqueo in Darsena Toscana e collegare la stessa – più la futura Darsena Europa – con quanti fasci di binari occorrano, più eventuali potenziamenti delle “bretelle” stradali, come ogni grande porto container richiede.
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A fronte di una situazione progettuale così chiara, semplice e logica, perché si continuano a buttar soldi su nuove “Porte vinciane”, invece di investirli sul ponte girevole stradale per Tirrenia? Sembra un mistero. Come sembra un mistero che il problema – fondamentale per il futuro del porto dei containers, la Darsena Europa e l’intera logistica nazionale – non venga portato all’attenzione da chi dovrebbe: a cominciare dall’Autorità di sistema al Comune, entrambe istituzioni rette oggi da due ingegneri che di progettazione e di logistica dovrebbero masticare assai. E le associazioni di categoria del porto, e i tecnici, e i tanti esperti? Per favore, se ci siete battete un colpo. Muoversi quando si entrerà nel vivo del dibattito sulla Darsena Europa potrebbe essere tardi: e dare argomenti a chi contro Livorno è pronto a sparare a palle incatenate.
Antonio Fulvi
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