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Nell’assemblea dell’Asamar a Livorno i nodi del sistema portuale e degli agenti

Un momento dell’assemblea dell’Asamar a Livorno

LIVORNO – Nell’assemblea annuale dell’Asamar, che si è tenuta venerdi scorso e di cui abbiamo anticipato alcuni passaggi nell’intervista al presidente Enrico Bonistalli sul numero di sabato, è stato anche fatto il punto sui principali indicatori di traffico, relativi al porto di Livorno. Indicatori che, come ha sottolineato Bonistalli, fanno registrare un segno moderatamente positivo. Dai dati forniti dall’Autorità Portuale di Livorno si apprende di quasi 33 milioni di tonnellate di merce transitata e si conferma il nuovo massimo storico nella movimentazione dei contenitori a livello pre-crisi con 800.475 Teu nel 2016, superando così il record dei 780.874 Teu movimentati nell’anno precedente.

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Sono quasi tutte in aumento le altre tipologie di traffici: per fare degli esempi, crescono i rotabili (+14,3%), i forestali (+9,1%), le crociere (+9,2%) e i passeggeri/traghetto (+26,1%), calano le rinfuse liquide (- 6,8%) e le rinfuse solide (- 1,9%).

“Vorrei confermare anche – ha detto Bonistalli – che la Regione Toscana ha portato avanti lodevoli iniziative per favorire ogni opportunità, atta ad attrarre investimenti e a rendere il nostro territorio, ancora qualificato come area di crisi complessa, maggiormente appetibile per iniziative di investimento. Indispensabile – ha detto- perseguire la realizzazione della piattaforma Europa.

“In questa prima Assemblea di Asamar, – ha detto poi Bonistalli – dopo l’insediamento dell’ingegner Corsini alla presidenza dell’Autorità di Sistema, è opportuno fare il punto sulla situazione della “governance” della portualità livornese e piombinese, soprattutto a riguardo degli organi di essa che ancora sono in fase di transizione e/o formazione.

“A tal proposito, nei mesi scorsi, abbiamo ricevuto la visita del Sindaco di Livorno, ingegner Nogarin, che ha esposto in modo argomentato il suo punto di vista a riguardo di questo argomento, che assume una rilevanza nazionale e politica, a mio giudizio, anche diversa da quello che un’importante tema come questo dovrebbe avere. Ad ogni modo, è giusto che ogni componente esprima le proprie posizioni e le rappresenti nelle giuste sedi, in modo che si giunga in tempi brevi alla definizione della cosa, per il bene della portualità livornese e piombinese”.

E’ noto che nello scalo labronico, si è configurata una situazione di forte presenza di gruppi armatoriali ed una conseguente competizione a largo raggio. Tale condizione, in partenza non negativa per lo scalo, deve essere attentamente osservata da posizioni di autorità ed autorevolezza, come quelle rappresentate dai maggiori organi della Governance marittima e portuale, in modo che sia fertile di ricchezza di traffici e di posti di lavoro.

Gli Agenti Marittimi della Toscana, in questo contesto, – ha detto ancora il presidente dell’Asamar – non sono intenzionati a svolgere un ruolo di meri spettatori; siamo pronti ad accettare ogni genere di sfida ed a fare la nostra parte con serietà e professionalità. Siamo chiamati a svolgere la funzione determinante di anello di congiunzione tra il settore marittimo e quello terrestre tra gli Armatori e i Gruppi Industriali e rivestiremo, comunque, una funzione essenziale nel futuro del sistema logistico italiano.

Per quanto riguarda Piombino “auspichiamo che il nuovo sistema portuale consolidi le attuali sinergie, ricercando le naturali complementarietà tra il Porto di Livorno ed il porto di Piombino per esaltarne le precipue potenzialità. Piombino è un porto che ha realizzato nuove infrastrutture indispensabili per una riconversione operativa: si parla di un vero e proprio “Modello Piombino”, quello di un porto che ha sofferto la crisi della siderurgia, ma che ora può guardare al futuro anche grazie al nuovo Banchinamento Est, realizzato con un pescaggio di 20 metri e una lunghezza di 360 che sarà presto affiancato da una seconda banchina di 300 metri, attualmente in costruzione”.

Bonistalli ha poi citato l’intervista del presidente di Federagenti Duci sulle grandi possibilità del porto labronico e venendo alla questione di maggiore attualità, cioè alla riforma della legge 135/77, ha ricordato che verificata la presenza di alcune ventilate proposte che favorirebbero una riduzione di peso specifico, a svantaggio degli agenti marittimi locali, il Consiglio Direttivo di Asamar ha preso alcune iniziative per confermare un assetto che conferma, al contrario, tutta l’importanza delle agenzie marittime dislocate sul territorio. Ogni attività che il Consiglio di Asamar porterà avanti in questo senso verrà divulgata, in tempo reale, agli Associati, vista l’importanza primaria dell’argomento.

Siamo nella fase conclusiva di questo percorso dialettico – ha detto Bonistalli – e sarà cura di questo Consiglio informare quanto prima gli associati, sugli sviluppi della situazione.

Sottolineati i rapporti di collaborazione e reciproca consultazione sia con la Capitaneria che con le altre associazioni di categoria, Spedimar e Industriali, Bonistalli ha ricordato quella che sembra la maggiore criticità del momento all’interno dello scalo livornese e, cioè, la fornitura di acqua alle navi, il servizio idrico. Abbiamo avuto incontri con il concessionario e continui scambi per vari motivi – ha concluso il presidente di Asamar – presente la direzione dell’Autorità Portuale competente. Infine, visto il perdurare della situazione, ci si è determinati nel chiedere un appuntamento direttamente all’ingegner Corsini. Anche su questo urgentissimo tema, la segreteria provvederà ad informare gli associati delle novità che emergeranno.

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Pubblicato il
21 Giugno 2017

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