La flotta mondiale aumenta mentre gli incidenti calano

Uno spettacolare sbandamento riportato da una full-containers per un colpo di mare particolarmente forte.
ROMA – Secondo i dati di Clarkson Research, al 1° luglio, la flotta mercantile mondiale registra un aumento del 2,1% ed è composta di 94,240 navi per un totale di 1,29 Mld di gt, con un aumento del 2,1% rispetto alla fine del 2016. Nella graduatoria per bandiera, il 92% del tonnellaggio totale fa capo ai primi 30 registri (66,246 navi per 1,179 Mld gt). Le prime dieci bandiere, con 26.750 unità pari a 871,1 mln di gt rappresentano il 74% del tonnellaggio mondiale con un aumento dell’1,7% dall’inizio dell’anno a cui ha largamente contribuito l’aumento del 6,7% delle Isole Marshall. Le prime 7 bandiere sono registri di libera immatricolazione con in testa Panama (7.991 unità per 220,3 mln gt), anche se in sei mesi registra una riduzione dell’1,5%, seguita da Isole Marshall (143,4 mln gt), Liberia (140,8 mln gt), Hong Kong (110,5 mln gt), Singapore (84,8 mln gt), Malta (70,4 mln gt) e Bahamas (60,2 mln gt). Tra le prime 10 flotte, la Cina è la prima bandiera nazionale, con un aumento del 3,%, (per un totale di 4.440 unità e 53,4 mln di gt.) posizionandosi all’8° posto seguita da Grecia (42,1 mln gt) e Giappone (25,4 mln gt). L’Italia mantiene la 13^ posizione con 1.432 navi e 16,1 mln di gt, preceduta da Cipro e Isola di Man.
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Diversa la graduatoria per controllo armatoriale che vede, come sempre, la Grecia al primo posto con 5.418 unità per 211,6 mln di gt, seguita da Giappone (164,6 mln gt) e Cina (147,2 mln gt). Secondo Clarkson rispetto al luglio 2016 sono state consegnate 38 mln gt, 11 mln di gt sono state vendute per demolizione. Nei primi sei mesi del 2017 sono state ordinate 358 navi per 16,4 mln gt (+51% rispetto al luglio 2016, pari a circa 27,7 miliardi di investimenti).
Infine sembra che rimanga stabile l’indice di sinistrosità, con le navi portacontainers ancora in posizione relativamente modesta, ma dove ogni sinistro fa notizia per la spettacolarità delle conseguenze. Sono diminuiti gli incidenti del settore cargo e di quello petrolifero, anche grazie ai controlli sullo stato delle navi e sulla preparazione degli equipaggi.
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