Sbloccato finalmente dal Cipe il piano investimenti per la Rfi
ROMA – Con l’ormai endemico ritardo sui programmi ufficiali del governo, il Cipe ha comunque approvato, nella seduta di lunedì scorso 7 agosto, il “contratto di programma” sugli investimenti per la tanto sospirata “cura del ferro” che dovrà portare le ferrovie italiane a un livello superiore alla media di quelle europee. Il “contratto”, che comporta stanziamenti per circa 4 miliardi di euro, entrerà definitivamente in vigore in autunno ma non ci saranno ritardi nei piani d’investimento delle ferrovie. L’ha assicurato Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rfi, ricordando che i finanziamenti sbloccati l’anno scorso, per la cifra record di 18 miliardi, garantiscono un “polmone” di interventi immediato, con tanti progetti già avviati. Per i 4 miliardi di quest’anno ci sarà, entro autunno, la consueta trafila della farraginosa normativa italiana: prima le commissioni parlamentari, poi il decreto alle Camere, poi infine il suggello definitivo della Corte dei conti. Ma il più, secondo Gentile, ormai è fatto.
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Gli interventi già in partenza sono sulla Napoli-Bari, sulla Brescia-Verona mentre a ottobre dovrebbe partire il determinante nodo ferroviario di Firenze, che diventerà collettore anche dei collegamenti cargo ad alta capacità dai porti di Livorno, Piombino e forse La Spezia e Civitavecchia. Con l’attuazione del progetto “Raccordo” brillantemente messo a punto dall’Autorità portuale di Livorno nella direzione strategica della dottoressa Querci. Un sistema, quello tra porti tirrenici e Firenze, che collegato alla dorsale ferroviaria “risagomata” nelle gallerie, dovrebbe consentire i collegamenti con il Gottardo e quindi l’Europa centrale senza attendere – come ha ipotizzato il presidente di Confetra Nereo Marcucci – il contestato terzo valico genovese, ancora da concretare chissà per quanto.
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