Darsena Europa, la frusta di Rossi
FIRENZE – Correre, e poi ancora correre. Il governatore della Toscana Enrico Rossi ha mantenuto la promessa di mettere il fuoco alle calcagna dell’Autorità portuale di sistema del Tirreno settentrionale – Livorno e Piombino – perché sia pronto entro i primi di ottobre il nuovo bando di massima per la Darsena Europa “light”. E nell’incontro che si è svolto lunedì pomeriggio in Regione, presenti sia il presidente dell’AdSP Corsini sia il sindaco di Livorno Nogarin, sul tavolo c’era il primo documento predisposto da palazzo Rosciano come base dell’apertura della gara: con un sostanzioso taglio dei costi, un concentrare gli sforzi sul solo terminal contenitori (il resto, comprese le Autostrade del mare, arriverà in una seconda fase: se ci sarà una seconda fase) e una road-map estremamente precisa sui vari passaggi tecnico-burocratici che l’intera operazione dovrà percorrere, tra Livorno, Firenze e Roma.
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Qualcuno si aspettava scintille tra Corsini e Nogarin, entrambi reduci da una mattinata in cui l’insediamento del comitato di gestione dell’AdSP ha eluso il tema più scottante, la nomina del segretario generale. Ma da entrambe le parti è stato mantenuto il gentleman agreement di non scannarsi in pubblico. Sulla Darsena “light” – che nessuno però vuole ammettere sarà light rispetto al precedente progetto – Nogarin ha parlato anche da ingegnere oltre che da sindaco, mentre Corsini dall’alto della sua esperienza professionale su progetti e realizzazioni portuali ha avuto buon gioco a presentare il lavoro dei propri uffici, sul quale ha dichiaratamente messo mano, anche sentito il MIT a Roma.
In questi giorni del resto stanno maturando, come abbiamo scritto oggi in altro articolo, le scelte nazionali per l’armonizzazione dei grandi progetti infrastrutturali nei porti. E in questo quadro generale, già abbozzato ieri tra i presidenti delle AdSP, la Darsena Europa si giocherà il proprio futuro reale.
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