RemTech, i porti e l’ambiente
FERRARA – Nei giorni in cui a Roma si elaborava il correttivo della legge di riforma 169, una buona parte dell’“Italia dei Porti” si è incontrata a RemTech per fare il punto sui temi ambientali e confrontarsi con le migliori soluzioni tecniche proposte dalle imprese del settore. La coincidenza temporale non ha permesso al presidente di Assoporti Zeno D’Agostino – i cui saluti sono stati portati da Mario Mega, direttore infrastrutture e ambiente dell’AdSP del Mar Adriatico Meridionale nonché membro del Comitato Scientifico della sezione Cost e moderatore della sessione insieme alla nostra Cinzia Garofoli – di essere presente e portare il punto dell’Associazione sulla sostenibilità energetica e sui PRP dei porti alla conferenza che, per qualità di partecipazioni e di contenuti è stata una full immersion di spessore.
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I lavori della prima sessione sono stati aperti da Ugo Patroni Griffi, presidente dell’AdSP Mar Adriatico Meridionale con un intervento sulle prospettive di politica ambientale con cui dovranno confrontarsi le AdSP sulla base di quanto richiesto dalla legge di riforma; che rappresenta – ha detto – un’espressione del piano europeo Juncker applicata all’Italia, necessaria per coprire alcune preesistenti lacune come la richiesta del vantaggio ambientale nelle gare di appalto e l’apertura del mercato anche alle piccole imprese virtuose e propositive. Nella nuova visione il piano energetico dei porti sarà sempre più un work in progress con adeguamenti all’interno dei piani operativi o regolatori dei porti stante l’implementazione di tecnologie in continuo sviluppo volte a perseguire efficienza energetica e riduzione dell’esternalità.
Patroni Griffi ha stimolato le discussioni tecniche che sono seguite definendo fra l’altro il cold ironing un “fantasma del passato” perché ad oggi non economicamente sostenibile ed ha posto sul piatto le tematiche sul GNL e sulla sua allocazione sottolineando che nel frattempo energie alternative – con costi ancora inferiori e altri vantaggi – si stanno affacciando all’orizzonte, ad esempio il GPL sia pure per usi ancora limitati.
Sempre in tema di leggi, riforme e correttivi c’è stato il documentato intervento di Paolo Ferrandino – segretario generale della AdSP Mar Adriatico Centro Settentrionale – teso in particolare a svelare luci ed ombre della 169/2016. Fra gli elementi positivi ha citato il nuovo concetto di “sistema” che apre i piani regolatori portuali ai collegamenti stradali e ferroviari; mentre, d’altro lato, ci sono perplessità sull’impalcatura burocratica. Ancora ombre poi in vista della normativa del 2020 per il problema del rapporto fra piano regolatore di sistema portuale e la pianificazione dell’utilizzo dello spazio marittimo. E’ importante – ha detto Ferrandino – che tutte le AdSP mirino a portare dei correttivi che possano consentire a tutti un miglior approccio al sistema nazionale.
Con gli interventi tecnici che sono seguiti si è poi entrati nel vivo degli indirizzi e delle scelte operate dalle AdSP per salvaguardare l’ambiente sotto ogni aspetto. Di emissioni inquinanti ha parlato Calogero Burgio, responsabile del Piano Energetico Ambientale del sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, con uno studio sulla riduzione della massa di polveri sottili e del tenore di zolfo comparando tre metodi: gli scrubbers, per i quali i sistemi di raccolta rifiuti sono già stati incrementati dalla AdSP laziale, il cold ironing, giudicato però troppo oneroso, ed il GNL (oggi acquistato da Spagna, Francia e Olanda in attesa che ci siano le condizioni di riceverlo da Livorno, grazie ad OLT) più conveniente e richiesto dagli armatori. Ma l’AdSP ha in cantiere anche il progetto di installare un impianto per la produzione di energia sfruttando il moto ondoso, benché la sua area marina non sia ottimale per questa soluzione. A maggior ragione, quindi – ha detto il dirigente – se l’esito sarà positivo, si avrà lo sviluppo di una filiera da portare a conoscenza in tutto il mondo.
Forti riduzioni delle emissioni atmosferiche inquinanti sono state ottenute dalla AdSP del Mar Adriatico Settentrionale con l’adozione di accordi volontari (Venice Blue Flag) nel settore croceristico che già dal 2007 vengono siglati tra le autorità locali e le compagnie di crociera al fine di utilizzare carburante verde all’interno della Laguna di Venezia. Ne ha parlato la responsabile ambiente Marta Citron informando sull’aumento degli impegni green negli anni e l’attuale l’utilizzo del carburante a -0,1% di tenore di zolfo non solo durante lo stazionamento in porto ma anche lungo i canali portuali sin dalla bocca di porto. I risultati riportano non solo una riduzione del SOx (-91%) e del PM (-46%%) ma anche dei costi al punto da far ritenere questi accordi una delle migliori soluzioni percorribili a breve termine.
Non si è parlato solo di emissioni, ma anche di implementazione di un sistema di automazione in remoto per la raccolta ed il controllo evoluto di tutte le informazioni periferiche da parte della AdSP Mare Adriatico Centrale (che comprende 6 porti lungo un tratto di costa di 215 km). La dirigente Laura Rotoloni ha presentato il sistema Visiomare sviluppato dalla V3 Elettro Impianti di Ancona su incarico della AdSP che consente, attraverso l’utilizzo di videocamere dotate di GPS, la trasmissione in tempo reale delle immagini delle zone di interesse ai fini di telecontrollo, registrazione, gestione automatizzata delle funzioni, verifiche ambientali, monitoraggi. Un sistema di semplice utilizzo che permette un risparmio di tempi e costi ottenendo inoltre precisione e trasparenza delle operazioni.
La prima delle quattro sessioni dell’“Italia dei Porti” si è conclusa con la presentazione del progetto di ricerca in fase di sperimentazione all’AdSP del Mare Adriatico Meridionale da parte di Palmalisa Marra della Links Management & Technology, società capofila del progetto SMART; uno studio che riguarda lo sviluppo della capacità di prevenzione nei confronti dei fenomeni estremi coinvolgenti coste e porti quali tracimazione, mareggiata, rischio di erosione, inondazione a supporto di chi è preposto al loro monitoraggio e pianificazione. Gli studi hanno avuto come oggetto la Regione Puglia sui due versanti adriatico e jonico.
Nelle altre sessioni interventi altrettanto rilevanti su dragaggi, gestione dei sedimenti, progetti ecologici di adeguamenti e ripristino banchine e lungomare oltre che sulle più recenti normative sono stati portati da altri dirigenti di AdSP facenti anche parte del Comitato Scientifico insieme a professori universitari ed esperti.
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