Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Dal polo carta di Lucca previsioni di nuova crescita

LUCCA – L’Italia si scopre secondo esportatore mondiale dopo la Cina di fazzoletti e asciugamani di carta, con un surplus nella bilancia commerciale del 2016 (fonte Fondazione Edison) di 470 milioni di dollari. Se n’è parlato nei giorni scorsi qui a Lucca, all’apertura della Fiera delle tecnologie per l’industria cartaria (MIAC) presenti circa 300 aziende, di cui almeno il 35% estere. Un comparto, quello delle cartiere, che da solo alimenta una quota importante dei traffici del porto di Livorno, con il terminal della Paduletta della Compagnia-impresa dei portuali recentemente ammodernato e diventato il complesso più moderno e funzionale per il settore.

[hidepost]

Dopo un 2016 definito “di riflessione”, la produzione lucchese di carta e cartone ha ripreso slancio, grazie in particolare alla domanda estera che ha privilegiato la carta per usi grafici e quella per il package. Nel totale, l’industria cartaria italiana – ha detto il presidente di Assocarta Girolamo Marchi inaugurando la Fiera MIAC – ha prodotto nel 2016 9 milioni di tonnellate con un fatturato di 7 miliardi, di cui 3,7 all’export.

L’elemento più interessante è che a breve partiranno alcune nuove fabbriche riconvertite da uso grafico a imballaggi, che utilizzeranno la carta da macero, sempre più disponibile, per farne appunto prodotti innovativi da imballaggio. Ma con l’innovazione – è stato ribadito dal presidente di Confindustria Toscana Nord Giulio Grossi – si sono aperti anche problemi con le amministrazioni pubbliche, che fanno resistenza alla creazione di impianti per bruciare i prodotti di scarto della lavorazione della carta da macero, i termovalorizzatori di ultima generazione. Eppure questi impianti, diffusissimi nei paesi principali competitors nel ramo, consentirebbero di eliminare gli scarti generando energia, che andrebbe a ridurre i costi aumentando dunque la competitività del sistema Italia. Invece oggi si smaltiscono gli scarti di lavorazione in discarica, con migliaia di Tir in movimento – che ovviamente inquinano e intasano le strade – e con il risultato che l’energia elettrica costa nettamente di più rispetto agli altri paesi.

[/hidepost]

Pubblicato il
18 Ottobre 2017
Ultima modifica
25 Ottobre 2017 - ora: 12:00

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio