Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Corsini ha aperto alla nautica la prospettiva della Bellana

Un angolo del Mediceo affollato di imbarcazioni da diporto.

LIVORNO – E alla fine, sembra che la telenovela infinita della nautica da “sfrattare” nel porto Mediceo possa avere una soluzione non in tempi biblici. L’ha dichiarato di recente nella sede di Piombino durante il tavolo del partenariato il presidente dell’AdSP Stefano Corsini, aprendo le speranze alla realizzazione del porto turistico alla Bellana, come da almeno quarant’anni viene proposto.

Per i più giovani, il primo progetto di un porto turistico alla Bellana, subito a sud dell’attuale protezione foranea della darsena Morosini, risale agli anni ‘80, quando fu costituita appositamente una società che avrebbe dovuto costruirlo e gestirlo. Si chiamava “Marina Mediterranea Spa”!, aveva come punto di riferimento l’allora direttore della Compagnia lavoratori Portuali dottor Bruno Fontanelli e la stessa Cilp era uno dei soci fondatori. Fu una illusione che durò alcuni anni, e finì per scontrarsi con il Comune che, ancora allora, considerò l’iniziativa con la miopìa della peggior vetero-politica della sinistra: no al porto dei ricchi.

[hidepost]

Ripresa poi dal consorzio dei circoli nautici dei fossi, con alla guida l’irriducibile Mantellassi, l’idea ha partorito una serie di progetti, alcuni ristretti solo alla realizzazione di pontili galleggianti e le relative protezioni dalla traversia, altri importanti e assai ambiziosi, fino alla creazione di una vera e propria passeggiata fino alla diga della Vegliaia, qualcosa di molto simile alle Key West di Miami.

L’Autorità portuale ha nei tempi passati considerato con molta prudenza sia le aspirazioni di Mantellassi & C, sia l’idea stessa di un marina alla Bellana. Ed ha sempre prospettato l’eventuale trasferimento delle barche oggi nel mediceo solo nella darsena a monte del bacino di carenaggio in muratura, predisponendo anche un paio di barriere galleggianti anti-traversia dopo aver preso atto che in certe condizioni meteo la darsena stessa è troppo aperta al maltempo.

L’uscita di Corsini, che sembra finalmente dettata dalla logica e dalle considerazioni di un tecnico, ha riaperto la speranza per una soluzione che sia davvero funzionale. Da vedersi adesso, come sempre, in che tempo potrà essere concretamente programmabile.

[hidepost]

Pubblicato il
4 Novembre 2017

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio