Assoporti convoca l’assemblea per programmare il nuovo corso
ROMA – Dopo il cambio della guardia ai vertici, e la necessaria e non breve isteresi per consolidarsi in un ruolo anche pubblico nell’ambito dei nuovi assetti della riforma portuale, Assoporti prepara la sua prima assemblea “programmatica” del nuovo corso. Si terrà a Roma martedì 12 dicembre, con i lavori concentrati nella mattinata e con le conclusioni affidate allo stesso ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio.
Il presidente di Assoporti Zeno D’Agostino e il segretario generale Francesco Mariani hanno avuto una lunga serie di contatti con i presidenti delle Autorità di sistema dei porti, sia sulle tematiche specifiche dei vari sistemi, sia in particolare sul ruolo che l’associazione potrà e dovrà svolgere. La constatazione che nell’intero shipping internazionale è in atto un mutamento epocale, con la concentrazione dei players, con le avvisaglie del nuovo protezionismo Usa, con il ruolo della Cina nella logistica, con la crescente propensione del grande armamento ad assumere compiti un tempo delegati a categorie specifiche, è di fatto una rivoluzione che i porti non possono sottovalutare. Da qui la necessità di “riprogrammare” il ruolo di Assoporti; come strumento anche tecnico, di studio ma con le proiezioni sul piano operativo, per supportare la politica del governo (dei governi) in relazione alla pianificazione logistica nazionale ed europea.
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Che il ruolo di Assoporti non si presenti facile è evidente. La crisi di questi ultimi anni ha spinto le categorie a stringere i rapporti interni per difendere le proprie prerogative; e nello stesso tempo ha fatto nascere nuove associazioni, che in qualche caso sembrano sovrapporsi a quelle storiche delle categorie, ciascuna impegnata a ricavarsi uno spazio non solo di consensi (e di associati) ma anche a rivendicare rapporti diretti “là dove si puote ciò che si vuole” (o quasi). D’Agostino è un pragmatico, sta facendo molto bene per unanime riconoscimento dei colleghi delle varie AdSP ed è dichiaratamente apprezzato dl ministro Delrio: che verso Assoporti ha comunque sempre avuto un occhio di riguardo (da non dimenticare il suo apprezzamento per il precedente presidente Pasqualino Monti, apprezzamento di recente ribadito nella visita all’AdSP di Palermo).
È dunque scontato che Assoporti dovrà e potrà ricavarsi un ruolo importante nell’articolazione della logistica nazionale: e l’assemblea programmatica del 12 dicembre dovrebbe chiarire in che modo e in che termini. Senza dimenticare che nei prossimi giorni, o nelle prossime settimane, ci saranno altri importanti appuntamenti programmatici nel settore della logistica portuale: proprio oggi a Pietrarsa si riunisce Confetra, il 13 dicembre a Roma è programmata l’assemblea annuale di Federagenti, e il 14 e 15 dicembre a Livorno si terranno tre tavoli al LEM su Zone Franche, sistema crociere e innovazione nel lavoro con una visione molto puntuale sulle nuove linee doganali, sulla prospettiva degli spedizionieri e sulla visione strategica del ministero MIT affidata a Ivano Russo. Come se non bastasse ci sono stati messaggi significativi di Ferport, di Alis, di Anita per non parlare delle fiere di settore e della missione peripatetica dello stesso Delrio nei vari porti. In sostanza, tutt’altro che encefalogramma piatto nella logistica marittima, portuale e trasportistica. Semmai traspare l’esigenza di un coordinamento tra istanze, proposte e programmi. Che forse proprio Assoporti potrebbe svolgere.
Antonio Fulvi
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