Auto Opel, fine del business?
SEUL – Per primi si sono mossi i sindacati della Corea del sud, preoccupati dall’annuncio che con il passaggio di proprietà del marchio Opel dalla General Motor alla Psa (Peugeot/Citroen) i nuovi proprietari abbiano confermato che la produzione tornerà in Europa, probabilmente in Francia. Ed già stato messo a punto un programma secondo il quale dalla Corea arriveranno soltanto i motori delle Opel “francesi”, mentre il resto sarà assemblato in Europa, quasi certamente nelle fabbriche Citroen della Francia che hanno una produttività superiore alle attuali richieste di mercato.
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Siamo proiettati, secondo le notizie della stampa coreana, in tempi relativamente brevi. L’amministratore delegato di Opel Michael Lohscheller, ha annunciato che entro il 2020 il traffico del suo marchio dalla Corea all’Europa diminuirà di circa 200 mila vetture all’anno.
I coreani sono preoccupati della perdita di lavoro. Ma non sono i soli. Le Opel coreane attualmente sbarcano a Livorno, dove rappresentano una bella fetta del business che per il porto quest’anno è tornato a sfiorare i record ante crisi. Se dalla Corea non arriveranno più Opel ma soltanto i loro motori, ovviamente il porto ne risentirà fortemente. Anche per questo si studiano alternative. Come dichiaratoci di recente dal presidente della Cilp Marco Dalli, la Compagnia-Impresa punta a un traffico attualmente attestato sul porto di Rijeka, quello delle auto Mercedes e Bmw destinate ai mercati americani ed in particolare a quello Usa. La Cilp aveva già provato a presentare un’offerta ma ha pesato negativamente la mancanza di un raccordo ferroviario diretto con Paduletta. E si sta dunque spingendo in questa direzione: il che favorirebbe anche l’avvio di un business all’export delle auto oltre che all’import, aprendo la strada anche ad altri possibili marchi di grande prestigio destinati al mercato Usa (tra poco parte anche la produzione del maxi-suv Lamborghini che proprio verso gli Usa sembra intenzionato a spingere).
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