La due giorni su “Oggi per domani” al LEM
LIVORNO – Non so voi, ma per quel che mi riguarda l’alluvione di meeting, assemblee, dibattiti, workshop e brain-storm che in questi ultimi tempi ci travolge sui temi portuali rischia di provocare un rigetto. Salvo poi ammettere, obtorto collo, che ogni volta s’impara qualcosa.
Così è stato anche ieri e giovedì al LEM dal convegno che aveva un titolo molto ambizioso: “Oggi per domani: prospettive e cambiamenti necessari all’economia marittima”. Yari De Filicaia, consigliere comunale e presidente del circolo del Pd organizzatore (“Economia del mare”) ci ha messo per due mesi tutto l’impegno ed è riuscito ad assicurarsi l’appoggio tutt’altro che scontato di Confetra, Fedespedi e Federagenti, (Gloria Dari presidente di Spedimar è stata moderatrice) anche se gli hanno dato buca il ministro Delrio e Ivano Russo, che all’inizio erano nel panel.
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Non li abbiamo rimpianti. Ma personalmente mi sarebbe molto piaciuto l’incontro tra Delrio e il padrone di casa di Livorno, il sindaco Filippo Nogarin. Peccato, la felicità non è di questo mondo nemmeno per i vecchi maligni come me.
Torneremo sui temi del convegno, oggi i tempi di stampa incombono. Lapidariamente: sulle ZES, ovvero le zone franche speciali, l’impressione è che ci sia molto da pedalare per avere qualcosa di concreto dalle nostre parti. Su tecnologia e demografia, si è fatta parecchia filosofia (o demagogia ?) ma a riportare con i piedi per terra, in termini tra l’altro umanamente validi, sono stati gli interventi di Luca Becce e del giovane Daniele Grifoni (Lorenzini terminal). Moderatrice un’altra brava signora, Francesca Marcucci (Omen Nomen). Sulle crociere è mancato l’atteso report dell’armamento Onorato, vincitore della gara della Porto 2000, (prudenza?) anche se Matteo Paroli e Massimo Provinciali (un tempo avremmo detto: cane e gatto o viceversa, ma in questa occasione con reciproco perfetto aplomb) hanno chiarito molto sia sul reale business per le città e sulle criticità ed opportunità. Prometto che ne riparliamo presto, con il giusto pepe.
Antonio Fulvi
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