ROMA – I “correttivi” alla Riforma della portualità hanno superato, come è stato già scritto, lo “step” del consiglio dei ministri, compreso il dettame tutto partitico – secondo una parte dell’opposizione – che caccia via dai comitati di gestione dei porti chi ha cariche elettorali, sindaci (Nogarin a Livorno ma non solo) e i presidenti di Regione (Serracchiani a Trieste).
In attesa che il decreto interministeriale arrivi in parlamento – se ne parlerà ormai l’anno che viene – non è assolutamente scontato che questa è altre norme non possano avere, di seguito, dei “correttivi nei correttivi”. Lunedì se n’è già avuto un segnale dalla riunione nazionale dell’ANCI portuale, dove è stato ribadito che l’esclusione dei sindaci non piace affatto e può portare fori complicazioni anche nella pianificazione dei waterfront portuali.
Per leggere l'articolo effettua il Login o procedi alla Register gratuita.