Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Community La Spezia al confronto

LA SPEZIA – Dopo giorni caratterizzati da il riproporsi di voci e polemiche sul futuro del porto di La Spezia, la Community portuale decide di scendere nuovamente in campo lanciando la sua sfida: al di là dei ruoli che comunque vanno rispettati, la Community portuale dichiara la sua disponibilità a mettersi direttamente in gioco e a offrire il suo patrimonio di esperienze e relazioni nell’interesse comune del porto. Ciò significa da subito un confronto diretto, proprio in questo periodo pre-elettorale, con tutte le forze politiche ai cui rappresentanti la Community evidenzierà due fattori solo apparentemente scontati: 1) non può esistere nessuna contrapposizione fra porto e città e – all’insegna di quella che è davvero passata alla storia come la formula La Spezia – la Community ha intenzione di difendere le imprese, i lavoratori e le famiglie che di porto vivono e che oggi esprimono una crescente preoccupazione per il futuro; 2) La Community non è e non vuole essere in contrapposizione con nessuno, ma ha intenzione di ribadire che è espressione e quindi naturale portabandiera degli interessi di questo territorio, di una comunità economica estesa che punta sulla crescita e lo sviluppo.

[hidepost]

“Siamo disponibili – afferma Sergio Landolfi – a un confronto a tutto campo con il Sindacato, e – come già sta avvenendo -, con le istituzioni e il maggiore terminalista del porto. Quello che è certo è che non possiamo permetterci di essere testimoni passivi, oggi che troppe voci ricorrenti sembrano concentrarsi sul futuro commerciale del porto e sul disimpegno di importanti clienti. Lo diremo con chiarezza agli esponenti politici, affermando anche la nostra disponibilità a creare un interfaccia diretto con armatori e caricatori per testimoniare l’eccellenza del nostro porto”

“Non siamo in contrapposizione con nessuno; la nostra logica non è quella dei ma, bensì quella dei “per”. La Port Community La Spezia è parte integrante del porto, ma anche della città che di porto vive e che quindi deve tornare a credere in modo convinto e coeso nella necessità di favorire e sostenere lo sviluppo dello scalo marittimo. L’unica cosa che non possiamo permetterci di fare – continua Landolfi – è quella di mettere la testa sotto la sabbia, aspettando che in altre sedi si decida del destino di centinaia di famiglie”.

E proprio a queste famiglie la Community lancia una proposta: costruire  insieme uno strumento di informazione costante, accessibile a tutti, sullo stato di salute del porto, sullo stato di avanzamento di progetti e opere, anche su eventuali contrasti di opinione. Uno strumento che favorisca l’appianamento delle divergenze e consenta di presentare al mondo dello shipping internazionale un corpo coeso caratterizzato da quella efficienza e flessibilità che hanno fatto grande e unico il porto di La Spezia.”

[/hidepost]

Pubblicato il
21 Febbraio 2018

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio