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Paese da “codice rosso”

LIVORNO – Tutto bloccato: infrastrutture al collasso, manutenzioni assenti, opere incompiute, cantieri che non partono. È partita martedì scorso la campagna nazionale di ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) che denuncia lo stallo del comparto dei lavori pubblici; uno stallo – sottolinea in una nota l’ANCE – che ha già prodotto innumerevoli danni al tessuto imprenditoriale italiano. Una situazione gravissima frutto di norme farraginose che impediscono – anche in presenza di buona volontà da parte delle amministrazioni locali e la disponibilità delle risorse – una risposta efficace e tempestiva ai bisogni urgenti del paese.

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“Non aspettiamo il prossimo evento atmosferico intenso per accorgerci dello stato in cui versano strade, ponti, reti ferroviarie, edifici, spazi verdi e scuole” è l’incipit della campagna stampa che ANCE rivolge, in particolare, al nuovo parlamento ed al nuovo governo che guiderà l’Italia nei prossimi anni.

“Una situazione paradossale nella quale, spessissimo, le risorse ci sono – afferma l’ANCE – ma rimangono sui conti correnti dello Stato a causa di una burocrazia asfissiante fatta di norme incomprensibili e contorte anche per le pubbliche amministrazioni che le devono applicare: un groviglio che blocca le opere, senza eliminare i fenomeni di illegalità”.

La campagna prevede, oltre alla denuncia, una serie di strumenti attivi tra i quali la messa on line di uno specifico portale www.sbloccacantieri.it in cui saranno inserite le segnalazioni sulle opere che non riescono a partire, che sono interrotte, in ritardo o incompiute a causa delle procedure farraginose.

Oltre alle segnalazioni provenienti dalle imprese ANCE sul territorio nazionale, il portale farà da contenitore agli articoli stampa che trattano di opere “ferme al palo”.

La campagna nazionale si integra con le iniziative che le territoriali ANCE di Livorno e Massa Carrara, hanno avviato con le Amministrazioni del territorio, segnalando le criticità dei meccanismi che regolano le procedure aperte sottosoglia, oggetto di un tentativo di correttivo (la Legge Regionale 54/2017), purtroppo molto spesso disatteso.  È il momento di agire – conclude l’ANCE – e le imprese dell’associazione sono pronte a fare la propria parte.

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Pubblicato il
14 Aprile 2018

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