Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Paese da “codice rosso”

LIVORNO – Tutto bloccato: infrastrutture al collasso, manutenzioni assenti, opere incompiute, cantieri che non partono. È partita martedì scorso la campagna nazionale di ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) che denuncia lo stallo del comparto dei lavori pubblici; uno stallo – sottolinea in una nota l’ANCE – che ha già prodotto innumerevoli danni al tessuto imprenditoriale italiano. Una situazione gravissima frutto di norme farraginose che impediscono – anche in presenza di buona volontà da parte delle amministrazioni locali e la disponibilità delle risorse – una risposta efficace e tempestiva ai bisogni urgenti del paese.

[hidepost]

“Non aspettiamo il prossimo evento atmosferico intenso per accorgerci dello stato in cui versano strade, ponti, reti ferroviarie, edifici, spazi verdi e scuole” è l’incipit della campagna stampa che ANCE rivolge, in particolare, al nuovo parlamento ed al nuovo governo che guiderà l’Italia nei prossimi anni.

“Una situazione paradossale nella quale, spessissimo, le risorse ci sono – afferma l’ANCE – ma rimangono sui conti correnti dello Stato a causa di una burocrazia asfissiante fatta di norme incomprensibili e contorte anche per le pubbliche amministrazioni che le devono applicare: un groviglio che blocca le opere, senza eliminare i fenomeni di illegalità”.

La campagna prevede, oltre alla denuncia, una serie di strumenti attivi tra i quali la messa on line di uno specifico portale www.sbloccacantieri.it in cui saranno inserite le segnalazioni sulle opere che non riescono a partire, che sono interrotte, in ritardo o incompiute a causa delle procedure farraginose.

Oltre alle segnalazioni provenienti dalle imprese ANCE sul territorio nazionale, il portale farà da contenitore agli articoli stampa che trattano di opere “ferme al palo”.

La campagna nazionale si integra con le iniziative che le territoriali ANCE di Livorno e Massa Carrara, hanno avviato con le Amministrazioni del territorio, segnalando le criticità dei meccanismi che regolano le procedure aperte sottosoglia, oggetto di un tentativo di correttivo (la Legge Regionale 54/2017), purtroppo molto spesso disatteso.  È il momento di agire – conclude l’ANCE – e le imprese dell’associazione sono pronte a fare la propria parte.

[/hidepost]

Pubblicato il
14 Aprile 2018

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio