Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

L’Unione Europea bacchetta i porti italiani sulle tasse delle concessioni demaniali

Zeno D’Agostino

ROMA – L’Associazione dei Porti Italiani stigmatizza – recita una nota di Assoporti – quanto appreso in relazione ad una procedura d’infrazione in arrivo dall’Unione Europea nei confronti dei porti italiani, in tema di applicabilità della tassazione fiscale sulle entrate (canoni di concessione e autorizzazione all’esercizio di impresa portuale) delle Autorità di Sistema Portuale. Secondo quanto è stato reso noto, la Direzione Generale Concorrenza ha avviato la procedura considerando il comportamento dei porti come un Aiuto di Stato, quindi un comportamento di concorrenza sleale nei confronti di altri porti all’interno dell’Unione.

[hidepost]

“Non possiamo accettare l’interpretazione secondo la quale le attività svolte dalle Autorità di Sistema Portuale nel riscuotere canoni concessori sia da considerarsi attività economica soggetta a imposizione fiscale“ ha dichiarato il presidente di Assoporti Zeno D’Agostino, appena appresa la notizia che vede i porti italiani nel mirino della DG Concorrenza della Commissione Europea per aver considerato esenti da imposizione fiscale le entrate da canoni.

“Considerare l’attività di riscossione espletata dalle nostre Autorità alla pari delle attività economiche di un’impresa di diritto privato è un grave errore interpretativo. Tra l’altro, oltre a essere un controsenso rispetto alle funzioni di regolazione e vigilanza in capo alle stesse, essendo queste ultime chiaramente di natura pubblica, si tratta di una misura di coordinamento di politica dei trasporti. Inoltre, tale imposizione costringerebbe le Autorità di Sistema Portuale ad applicare canoni concessori e autorizzativi più alti, a discapito delle imprese che lavorano nei porti. Si rischia di mettere in ginocchio tutti i nostri i porti. Metteremo a lavoro sulla vicenda tutte le risorse a nostra disposizione per offrire ogni utile contributo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in questa difficile partita.

Per questo motivo desidero promuovere, a nome dell’Associazione e insieme a tutti i miei colleghi, un’azione compatta e coesa da parte di tutto il cluster marittimo-portuale nei confronti del Parlamento Europeo, del Parlamento Nazionale e del futuro Governo. Provvederò a contattare tutte le Associazioni del cluster nei prossimi giorni in modo da lavorare insieme, ed evitare un danno così enorme ad una risorsa così importante,” ha concluso D’Agostino.

[/hidepost]

Pubblicato il
18 Aprile 2018
Ultima modifica
24 Aprile 2018 - ora: 09:08

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora