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GNL, Sardegna a tutta forza e crescono i progetti sui porti

L’OLT Toscana offshore.

CAGLIARI – Un convegno, quello recente per la metanizzazione e i depositi costieri di GNL in Sardegna,  ha segnato non solo un punto di non ritorno per i progetti sardi, ma ha confermato come il futuro prossimo della motorizzazione navale sia ormai proprio con il GNL. Su questi aspetti di consenso politico e sociale il convegno ha registrato il consenso unanime di tutte le forze politiche, sia quelle che nelle recenti elezioni politiche generali hanno preso più voti (e che erano opposizione nel Paese) sia quelle che ne hanno presi di meno (ed erano maggioranza, anche in Sardegna). Restano diversità di opinioni – specialmente sul piano della sicurezza, ma non solo – su “quanto” GNL e quindi sulla grandezza delle infrastrutture. Ma non sono state messe in discussione le dimensioni dei progetti pensati – e alcuni già autorizzati – per l’Isola; come per analoghi altri progettati per il resto del paese tra i quali si danno ormai per scontati quelli di Cagliari (20 mila) e inoltre di Marghera, Ravenna, Napoli, Livorno e i tre di Oristano (tutti di circa 10.000). Rimangono importanti, come sempre, i tempi di realizzazione. I ritardi nella costituzione del nuovo governo italiano non aiutano, perché altri paesi dell’area del Mediterraneo – per non parlare di quelli del Nord Europa e dell’Asia – sono già molto più avanti. E c’è il rischio che le strutture progettate arrivino troppo tardi per rappresentare una reale possibilità operativa causa la burocrazia imperante nel settore.

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In questo quadro va inserito anche l’impianto offshore di Livorno, uno dei primi a operare in Italia e il primo in assoluto con criteri originali come l’essere ricavato da una nave metaniera con tutti gli accorgimenti necessari. Il deposito galleggiante della OLT Toscana offshore ha confermato di essere molto importante come “riserva” di GNL per la rete nazionale nei momenti di picchi di consumo. Ma si prospetta altrettanto interessante quando sarà completata la trasformazione di una delle sue fiancate a “rifornitore” diretto per bettoline gasiere e per navi medie. Un passaggio che è ormai alla fine del lungo iter autorizzativo e che, insieme al progettato deposito di GNL all’imboccatura del bacino di evoluzione del porto industriale, renderà il porto di Livorno un vero “hub” per il gas naturale liquefatto.

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Pubblicato il
2 Maggio 2018

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