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A Parigi Mediterraneo e inquinamento

PARIGI – Le emissioni derivanti dalla navigazione contribuiscono all’inquinamento atmosferico che ha un impatto sulla salute umana, sull’ambiente e sul clima. Per le aree costiere e le città portuali le navi sono fra le principali fonti di inquinamento atmosferico. Tuttavia, rispetto al trasporto su strada, fino ad ora sono state messe in atto poche azioni per ridurre efficacemente le emissioni degli inquinanti che derivano dal trasporto marittimo. Da qui la decisione del ministero dell’Ambiente della Francia di organizzare per martedì 15 maggio a Parigi una conferenza internazionale sul tema della difesa ambientale del Mediterraneo.

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L’Organizzazione marittima internazionale (IMO) ha adottato nell’ottobre 2016 una soglia dello 0,5% di zolfo per il combustibile marittimo, ma entrerà in vigore solo nel 2020. Tuttavia, le navi continueranno a essere una fonte importante di inquinamento atmosferico nocivo per la salute e l’ambiente. Per questo motivo le aree, come il Mar Mediterraneo, con un elevato traffico marittimo sono particolarmente colpite dalle emissioni derivanti dal trasporto marittimo, come il particolato, il black carbon, gli ossidi di azoto e gli ossidi di zolfo. Grazie alla creazione delle zone a controllo delle emissioni di zolfo (SECA) nel Nord e nel Mar Baltico, la qualità dell’aria è migliorata significativamente. Ecco perché è necessario adottare strumenti efficaci per ridurre l’inquinamento atmosferico delle navi nel Mediterraneo, come ad esempio una cd. ECA area a basse emissioni (Emissions Control Area).

Insieme alle parti interessate dell’industria marittima, dei porti e delle città, – dice la nota degli organizzatori –  rifletteremo sull’impatto delle emissioni navali sulla regione mediterranea e identificheremo anche i mezzi tecnici e legislativi per ridurre efficacemente l’inquinamento atmosferico causato dal trasporto marittimo e le relative sfide collegate. Affronteremo anche i modi per garantire il rispetto e l’applicazione del quadro normativo attuale e futuro.

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Pubblicato il
9 Maggio 2018

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