Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Lorenzini, storia d’un successo

Daniele Grifoni

LIVORNO – Il tema era: “logistica portuale e sicurezza”. Particolarmente attuale in tutti i porti, anche per la disgraziata serie di incidenti che si è registrata negli ultimi tempi. Ne hanno parlato per iniziativa di Federmanager, nella sala riunioni dell’istituto tecnico nautico “Cappellini”, i dirigenti del terminal Lorenzini, presentati da Fabrizio Ceccarini e Claudio Tonci, con interventi del direttore dell’Inail Livorno Carmine Cervo e il professor Giampaolo Picchi del Nautico. In sequenza per il terminal hanno parlato l’amministratore delegato Daniele Grifoni, l’operation manager Averardo Grifoni e il terminal manager Mauro Pecchioni. Nel corso dell’incontro, cui hanno assistito una cinquantina di studenti e numerosi esperti del campo marittimo e portuale, è stato anche proiettato un documentario sullo spettacolare ingresso in porto fino al Lorenzini della “MSC Vita”, la fullcontainer più grande (oltre 300 metri, portata 9 mila teu) mai attraccata al terminal, grazie anche ai lavori di allargamento della strettoia del Marzocco e alla sinergia – più volte richiamata dai Grifoni – con l’Autorità marittima, l’Autorità portuale, i piloti e gli altri organismi di controllo e di ausilio.

[hidepost]

Agli studenti del Nautico è stata anche raccontata in breve la storia del terminal, nato nel 1979 e sviluppato da due soci coraggiosi ed entusiasti, Enio Lorenzini ed Ugo Grifoni. Da poco più di 1000 metri quadri di piazzali in concessione, si è arrivati – ha detto Daniele Grifoni – agli attuali 95 mila metri quadri, con attrezzature modernissime e un centro direzionale tra i più efficienti. Grazie anche a questa realtà nel 2014 la società si è allargata con l’ingresso dell’armatore di MSC Gianluigi Aponte, una delle “potenze” mondiali sia nel campo della logistica che dello shipping. “L’elefante si è alleato alla formica” ha detto con spirito Daniele Grifoni – “tornando a Livorno, dove Msc era nata all’inizio con una sola singola nave trump, grazie anche all’aiuto e all’entusiasmo dell’indimenticato Aldo Spadoni”. Nell’illustrazione di cos’è e come funziona un terminal portuale, sia Daniele che Averardo Grifoni hanno spiegato agli studenti i passaggi delle merci, la stretta interconnessione tra servizi in mare e in terra, le normative doganali e in particolare l’attenzione alla sicurezza, che comporta anche ciclici corsi antinfortunistici e una attenzione costante ad ogni singolo elemento presente sui piazzali, dove una sola piccola distrazione può comportare drammatiche conseguenze. L’incontro si è concluso con un invito agli studenti per visitare il terminal Lorenzini e assistere dal vivo al lavoro portuale.

[/hidepost]

Pubblicato il
12 Maggio 2018

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora