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Tariffe decisionismi diarchie

LIVORNO – A tre giorni dalla conferenza con cui l’ammiraglio Tarzia ha trionfalmente  e con bel decisionismo annunciato il taglio delle tariffe del rimorchio, il cluster portuale ha digerito la bella notizia: e naturalmente ha fatto i propri commenti. Cerchiamo di dare un’occhiata alle reazioni, con quel pizzico di pepe che dovrebbe contraddistinguerci.

Prima reazione: il dottor Corrado Neri, che ha parlato chiaramente su investimento del “Big One”, pur tenendo un profilo sulle tradizioni della famiglia – cioè senza trionfalismi né protagonismi – ha dato atto all’ammiraglio dell’importante risultato, svolto in pieno accordo con la Fratelli Neri. Rinunciare a margini significativi con l’aplomb dimostrato da Corrado è una indubbia dimostrazione di stile. Chapeau.

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Il coro degli osanna a Tarzia, che si è certo meritato il ringraziamento del porto, è stato temperato dall’intervento del presidente dell’AdSP. Corsini si conferma diplomatico, ma fino a un certo punto. Corsini e Tarzia, ciascuno per la propria indubbia competenza ex lege, scontano una diarchia sul porto che può funzionare bene solo se c’è una totale e leale collaborazione, e nessuna delle due parti invade il territorio dell’altra. Il problema è che questi “territori” sono, sempre ex lege, a confini non totalmente definiti. Corsini nel suo intervento l’ha sfumato, ricordando al cluster portuale riunito che l’ottimo risultato raggiunto da Tarzia deve necessariamente essere integrato da adeguamenti anche del resto della catena operativa, a cominciare dal lavoro di banchina, dagli orari degli enti di controllo e così via. Finito l’intervento, Corsini se n’è andato, non partecipando al brindisi. Qualcuno l’ha presa come una scortesia verso l’ospite ma a posteriori abbiamo accertato che il presidente dell’AdSP aveva un appuntamento importante. Di Tarzia Corsini parla solo bene: di Corsini Tarzia parla poco, ma altrettanto bene. L’importante, si dice in giro, è che la diarchia funzioni. E per farlo sarebbe anche importante, forse, che la legge di riforma ci ripensasse ai troppi vincoli di competenza messi alle Autorità marittime nei comitati di gestione delle Autorità portuali. Pare che il nuovo ministro Toninelli sia già stato investito della cosa. Pare. A Roma il comando generale delle Capitanerie ci sta lavorando. Pare.

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Tra gli interventi a chiusura della conferenza Tarzia, va registrato quello telegrafico ma significativo di Enio Lorenzini. Anche lui, come Corrado Neri, in genere parla poco (ma agisce molto). Il suo terminal è quello che insieme al TDT ha contribuito anche in soldoni ad alcune delle opere portuali che hanno reso più accessibili alle grandi navi la Darsena Toscana (ed ha finanziato anche la terza porta del varco Galvani, sia pure con risultati ad oggi inferiori alle sue aspettative). Enio conosce bene il valore dei risparmi che le grandi navi – in particolare i “giganti” del suo socio MSC – hanno ottenuto con le nuove tariffe. Sa anche che bisogna correre, correre, correre specie per quell’immensa, imprevedibilmente difficile opera del microtunnel. Che è anche una spina nel fianco di Corsini, ma contro la natura non si può forzare la mano. Ora aspettiamo tutti l’illuminazione notturna, poi (forse) ci sarà da metter mano a qualche altra tariffa (si è parlato di ormeggiatori). Avanti tutta, il porto cresce e quando c’è da festeggiare una vittoria è giusto che la gloria sia di tutti. Salvo riprove.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
23 Giugno 2018

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