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Protocollo d’intesa sull’ambiente tra Guardia Costiera e Marevivo

(da sx) Giovanni Pettorino, Rosalba Giugni, e Sergio Costa.

ROMA – Il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, ammiraglio ispettore Capo Giovanni Pettorino e il presidente dell’associazione Marevivo, Rosalba Giugni, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Guardia Costiera e l’associazione ambientalista, finalizzato all’adozione di programmi e iniziative volte a favorire la ricerca scientifica in ambito marino, a realizzare specifiche attività di educazione ambientale, soprattutto nelle scuole, e a promuovere ogni iniziativa culturale ed educativa sul tema della sostenibilità, tutela, valorizzazione ambientale e difesa del mare e delle sue risorse.

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La firma del protocollo è avvenuta all’interno della tappa romana della campagna itinerante “Mediterraneo da remare”, campagna nazionale promossa dalla fondazione “UniVerde” e dall’associazione ambientalista “Marevivo” per la sensibilizzazione sulla tutela del Mar Mediterraneo. L’evento, alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa, ha visto partecipe, inoltre il presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio.

L’ammiraglio Pettorino, nel corso del suo intervento, ha ricordato la lunga collaborazione con Marevivo, che da ultimo, ha visto coinvolte le 15 Direzioni marittime della Guardia Costiera nell’ambito della campagna “Mare mostro”. Presso i Comandi regionali, infatti, sono stati organizzati dei momenti di incontro e approfondimento con le realtà marittime locali per sensibilizzare gli operatori alla necessità di contrastare la dispersione di plastiche e microplastiche nel mare.

Il presidente Rosalba Giugni ha dichiarato “Si concretizza un altro reciproco rapporto di collaborazione in materia di sensibilizzazione ed educazione alla tutela dell’ambiente marino e costiero. E proprio grazie alla segnalazione della Guardia Costiera che Marevivo è riuscita a far approvare la legge sulle oloturie per proteggerle dalla pesca eccessiva. Lavoreremo insieme a progetti di educazione ambientale con le scuole attraverso i Comandi presenti sul territorio e, come già fatto con “Mare Mostro”, porteremo avanti le nostre campagne per proteggere l’ecosistema marino e diffondere la cultura del mare”

“In tale direzione” ha dichiarato l’ammiraglio Pettorino “proseguiremo insieme l’attività di sensibilizzazione, che resta l’elemento fondamentale per tutelare l’ambiente marino. Un’attività rivolta ai giovani, i quali, ascoltano attentamente quando si parla di ambiente, perché ambiente significa futuro”.

Sul lato operativo, la Guardia Costiera opera anche con attività di polizia giudiziaria in campo ambientale, grazie alla professionalità acquisita nel tempo e alla conoscenza approfondita del settore marittimo e della normativa nazionale e internazionale che lo disciplina.

Il Comandante Generale, infine, ha colto l’occasione, per ricordare la missione internazionale “Bahar”, svolta durante la guerra del 2006 in Libano, organizzata dal Ministero dell’Ambiente, retto dall’allora Ministro Pecoraro Scanio, che vide l’intervento della Guardia Costiera, con il compito prioritario di provvedere alla bonifica dai residui dell’olio combustibile finito in mare a seguito del bombardamento della Centrale termoelettrica di Jieh, a sud di Beirut.

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Pubblicato il
4 Luglio 2018

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