Tanti vertici sulla logistica portuale (e il DEF vara la Darsena Europa)
ROMA – Qualcosa si è mosso, finalmente, anche sul piano ufficiale. Nell’allegato sui temi della logistica al DEF, il documento programmatico del governo al varo in questi giorni, la Darsena Europa è ammessa come progetto di valenza nazionale (pag.94). Significa che viene garantito l’intervento dello Stato a supporto di quello richiesto ai privati nell’ambito del project financing: una fase che è stata fortemente accelerata, anche se non se ne conoscono i risultati, sulla pressione del governatore della Toscana e sull’impegno del presidente dell’AdSP a Roma nei giorni scorsi. Se n’è parlato tanto. Ora si dovrebbe passare ai fatti.
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Il tema della programmazione degli interventi dello Stato sull’intermodalità logistica e sulle grandi infrastrutture è, come noto, al centro del dibattito politico. Anche perché le due anime del governo non sempre sono in sintonia. Sulla necessità di accelerare sono comunque d’accordo imprenditori, compagnie di navigazione, esperti e specialisti della logistica. Il recente meeting internazionale a Livorno, all‘hotel Palazzo, della Del Corona & Scardigli, che ha visto arrivare da una quindicina di paesi tutto il cluster della importante azienda livornese ormai globalizzata, ha messo l’accento sull’esigenza di fare massa critica ma anche di avere tempi di soluzione delle infrastrutture adeguati a un mercato sempre più veloce. La Darsena Europa per Livorno è una necessità urgente. Anzi, urgentissima.
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Sono giorni, questi, di meeting sulla logistica sparsi in tutta Italia. Ad Atene si è svolto Euromed del gruppo Grimaldi (ne parliamo in questa stessa pagina). A Cernobbio si è concluso ieri quello ormai storico di Confcommercio-Contrasporto sui nuovi scenari e sul leit motiv ormai imprescindibile della sostenibilità. Qualche polemica sottopelle, per le “pretese” di finanziamento dell’Autorità di controllo dei trasporti di essere finanziata dalle imprese, qualche impegno dei governi con il sottosegretario Rixi e il presidente europeo Tajani. La logistica verde in Italia è sulla bocca di tutti, ma le strutture – vedi di rifornimento terresti e portuali – fanno fatica a tenere il passo degli altri paesi più avanzati. Ci sono progetti e anche finanziamenti privati, ma il codice degli appalti in molti casi non aiuta.
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Tra i meeting che dovrebbero dare un’idea chiara dello sviluppo logistico c’è quello, per mercoledì 17 a Roma, di Confetra, dell’annuale assemblea della confederazione retta da Nereo Marcucci: tema principale, Check up log: le infrastrutture strategiche per il trasporti e la logistica. La base è un position paper elaborato dall‘Università Federico II di Napoli, specializzata sul tema. Ci si aspettano, oltre alle proposte, anche le risposte del MIT. Aspettiamo con fede, o almeno, si fa per dire.
A.F.
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