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Provincia Livorno: i pensionati superano il 28% dei residenti

LIVORNO – L’argomento “pensioni” costituisce un importante elemento per la conoscenza del contesto socio-economico di un territorio. Per questo motivo il Centro Studi e Ricerche della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno ha ritenuto opportuno procedere ad una analisi dei dati relativi all’anno 2016 che l’INPS ha reso disponibili.

Nel 2016 a Livorno sono state erogate 137.014 pensioni a 95.414 pensionati, ovvero 1,44 assegni per beneficiario (1,46 Toscana, 1,43 Italia). Le province italiane con il più alto rapporto pensioni per pensionato sono, nell’ordine: Perugia (1,56), Pesaro-Urbino (1,55) e Nuoro (1,55). Seguendo una ipotetica graduatoria nelle posizioni finali, con i valori più bassi, troviamo Siracusa, Venezia (1,37 entrambe) e ultima Bolzano (1,35).

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Appare quindi evidente la posizione intermedia di Livorno nel contesto nazionale. I pensionati costituiscono il 28,4% dei residenti locali, dato grosso modo in linea con quanto calcolato a livello regionale (28%) ma ben al di sopra, in entrambi i casi, della percentuale nazionale (26,5%). Considerando i valori in graduatoria anche in questo caso Livorno si trova in una posizione pressoché intermedia (40a, prima parte della classifica).

Una situazione particolare interessa la recente provincia Sud Sardegna dove i pensionati costituiscono il 46,7% dei residenti, la percentuale più elevata tra le province italiane: seguono con un significativo distacco Biella (33,9%), Ferrara (32,6%) e Vercelli (32,1%). Per contro, pur restando sempre in Sardegna, Sassari registra il valore minimo nazionale per il suddetto rapporto (18,6%).

Il 2016 è stato un anno difficile per il mercato del lavoro a seguito dell’importante contrazione degli occupati, tanto che questi, a Livorno, alla fine dell’anno costituivano il 39,5% (41,9% Toscana, 37,6% Italia) dei residenti contro il 39,7% del 2015 (41,6% Toscana, 37% Italia). Anche in questo caso la Sardegna apre e chiude la classifica nazionale per incidenza degli occupati sul totale residenti: Cagliari, Bolzano e Modena sono le province italiane con il maggior peso degli occupati sulla popolazione residente; nelle ultime tre posizioni della graduatoria troviamo invece Palermo, Reggio Calabria e Sassari.

Sempre a fine 2016 vengono a mancare sul territorio provinciale altre fonti di reddito oltre quelle da lavoro, ovvero le pensioni. Difatti il numero delle stesse passa dalle 138.177 del 2015 alle 137.014 del 2016 (-1.163), contemporaneamente i beneficiari passano da 96.380 a 95.414 ovvero (-966). Ciò si è tradotto in una contrazione dell’incidenza di quella parte della popolazione residente che, insieme agli occupati, finanzia la maggior parte dei consumi.

A Livorno la contemporanea contrazione dell’incidenza di occupati e pensionati sul totale residenti si è tradotta in un incremento dell’impatto sulla popolazione locale di coloro che non percepiscono redditi da lavoro o da pensione (da 31,8% nel 2015 a 32,1% nel 2016), con evidenti ripercussioni sulla propensione al consumo (-0,1%). In Toscana (30,1% nel 2016) l’incidenza di quest’ultima categoria di residenti è minore rispetto a Livorno e nel confronto con il 2015 risulta lievemente diminuita (30,2%). Stesso trend a livello nazionale dove il peso delle persone senza reddito da lavoro o da pensione è tuttavia più consistente (35,9% nel 2016, 36,3% nel 2015) rispetto al contesto regionale e locale. Anche con riferimento a quest’ultima categoria, quella dei senza reddito da pensione o da lavoro, Livorno presenta una situazione intermedia a livello nazionale, almeno per quanto riguarda la loro incidenza sulla popolazione locale complessiva.

Le variazioni sull’anno precedente sono deboli ma da non sottovalutare in considerazione della porzione di residenti che la categoria rappresenta. Sotto quest’ultimo aspetto il valore di Livorno non è tra i più elevati. In una ipotetica graduatoria la provincia infatti occupa la 59a posizione trovandosi quindi nella seconda metà della classifica. Il maggior impatto delle persone senza reddito da lavoro o da pensione sui residenti si riscontra a Sassari (60%), Caserta (53,3%) e Napoli (53,2%), mentre i valori più bassi si calcolano per Biella (24,9%), Cagliari (20,5%) e Sud Sardegna (13,1%).

Nel complesso, facendo riferimento al 2011, notiamo che l’incidenza di pensionati ed occupati sulla popolazione residente risulta diminuita ovunque (Livorno, Toscana, Italia), al contrario cresce la percentuale dei residenti senza reddito da pensione o da lavoro.

Una nota a parte meritano gli 11.509 extracomunitari che in provincia di Livorno percepiscono un reddito da lavoro, da pensione oppure un assegno legato ad una prestazione di sostegno al reddito (mobilità o disoccupazione). Di questi 9.985 sono lavoratori (2.146 autonomi, 7.792 dipendenti e 47 subordinati), 580 pensionati, 908 percepiscono un assegno di disoccupazione e 36 di mobilità.

I pensionati extracomunitari sono appena lo 0,6% del totale pensionati residenti in provincia, dato in perfetta media nazionale contro lo 0,7% della Toscana. I lavoratori extracomunitari incidono invece per il 7,5% sul totale occupati livornesi, meno rispetto sia al dato regionale (11,6%) sia a quello nazionale (8,7%).

Pur ridotti nell’entità, rispetto al 2015, i pensionati extracomunitari risultano aumentati più dei lavoratori (tuttavia ben più numerosi) anch’essi in crescita in tutti i contesti presi in esame. Gli extracomunitari percettori di una prestazione di sostegno al reddito presentano un incremento soltanto a livello provinciale, mentre diminuiscono nei restanti contesti presi a riferimento.

Il valore economico delle pensioni: sul territorio provinciale le pensioni 2016 hanno un valore economico complessivo che sfiora i 2 miliardi di euro all’anno (1,89 mld/C) ovvero quasi un terzo del reddito disponibile per consumi delle famiglie (29,2%). L’impatto economico del sistema pensionistico a livello livornese si rivela più alto rispetto al corrispondente dato regionale e nazionale (25% in entrambi i territori) con ciò evidenziando come il valore delle pensioni costituisca un aspetto non solo di rilievo ma finanche più significativo rispetto alla numerosità che invece collocava Livorno su livelli intermedi nel contesto nazionale. Ciò è confermato anche dal confronto degli importi medi annui della pensione per singolo beneficiario che a Livorno risulta più alto rispetto ai territori di benchmark.

Nella graduatoria delle province italiane per importo medio annuo della pensione Livorno (13.788 C) si colloca in 8a posizione preceduta da province ben più “blasonate”: Milano (15.170 C), Roma (15.046 C), Trieste (14.751 C), Torino (14.247 C), Bologna (14.172 C), Monza-Brianza (14.074 C) e Genova (14.062 C). Per contro, in fondo alla classifica troviamo Crotone con 9.417 C euro l’anno a pensionato. Sotto i 10.000 C l’anno vi sono molte altre province come Agrigento, Benevento, Cosenza, Enna, Lecce, Potenza e Vibo Valentia.

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Pubblicato il
3 Novembre 2018

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