Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

“Un volo lungo 30 anni” della Guardia Costiera

ROMA – Era il 1988 quando a Sarzana prendeva vita il 1° Nucleo Aereo del Corpo delle Capitanerie di porto. Trent’anni esatti dalla nascita della componente aerea della Guardia Costiera che oggi può contare su oltre trecento professionisti tra piloti, operatori di volo, aerosoccorritori e specialisti aeronautici, impiegati presso le basi aeree di Sarzana, Catania e Pescara, alle quali si è aggiunta in Sardegna la Sezione Volo Elicotteri di Decimomannu.

L’evento, unitamente al traguardo delle centomila ore complessive di volo, sarà celebrato a Catania, la sera del prossimo 23 novembre, nella suggestiva cornice del teatro Bellini, alla presenza del comandante generale del Corpo ammiraglio Giovanni Pettorino.

[hidepost]

Storie di uomini e di donne che il Corpo celebra anche nel nuovo Calendario della Guardia Costiera 2019: dodici scatti del fotografo Fabrizio Villa, che presentano agli italiani il lato umano, i volti, le uniformi di una istituzione proiettata al futuro, forte di oltre un secolo e mezzo di tradizione e di esperienza.

Il tema scelto per il calendario 2019 è dedicato in particolare ai tanti giovani che ogni giorno, con orgoglio, entusiasmo e passione, assolvono i numerosi compiti istituzionali della Guardia Costiera: la salvaguardia della vita umana in mare, la tutela della sicurezza della navigazione e dei trasporti, la difesa dell’ambiente, la protezione del patrimonio archeologico sommerso.

Con i proventi dell’acquisto del calendario, novità di quest’anno, il personale del Corpo ha sostenuto i progetti UNICEF per la protezione dei bambini di tutto il mondo.

Previsto nello stesso giorno, dalle ore 9 alle ore 12, un open day rivolto ai cittadini, per conoscere da vicino i mezzi e le attività operative, dalla voce degli uomini e delle donne della Guardia Costiera. Sarà possibile visitare il Nucleo aereo della Guardia costiera di Catania, con sede a Fontarossa nonché Nave Dattilo e un elicottero AW139, presenti nel porto etneo.

[/hidepost]

Pubblicato il
24 Novembre 2018

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio