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L’Ungheria guarda a Trieste

Zeno D’Agostino

LUBIANA – Clamoroso “colpo basso” al governo della Slovenia sull’annunciato grande raddoppio ferroviario con Divaccia. Il sito web FAQ Trieste, sempre molto attento su quello che accade in quell’area (e non solo) riporta che “A mollare il pesante ko è il premier ungherese Viktor Orban il quale durante il recente incontro della diaspora magiara ha affermato che Budapest non darà un euro alla Slovenia per la realizzazione del raddoppio della traccia ferroviaria tra Capodistria Koper e Divaccia, infrastruttura considerata strategica e imprescindibile per lo sviluppo dello scalo del litorale da parte dell’esecutivo.

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“Nel piano finanziario di realizzazione del raddoppio – continua FAQ Trieste – peraltro molto lacunoso e oggetto del referendum sull’opera poi bocciato dal corpo elettorale per mancato quorum, la Slovenia aveva da anni dato quasi per certo e dopo molti abboccamenti con l’esecutivo di Budapest, l’arrivo di 300 milioni di euro.  Certo non risolutivi ma comunque una fetta importante per portare a termine un’infrastruttura da quasi due miliardi di euro.

“Orban è stato chiarissimo e il ko ha messo al tappeto Lubiana perché il premier magiaro ha giustificato la decisione del suo governo in quanto l’Ungheria è interessata al dialogo con il porto di Trieste.

“Proprio domani – era stato annunciato – il presidente della Port Authority del capoluogo del Friuli Venezia Giulia e vicepresidente dei porti europei Zeno D’Agostino sarà a Budapest”. E dopo quell’incontro, D’Agostino è stato chiarissimo. Come è emerso dalla sua dichiarazione Ansa a margine del convegno della ZBK e di Sdgz Ures per presentare lo scalo: “Che ci possa essere un interesse dell’Ungheria per il porto di Trieste va bene, però concretamente al momento non ci sono altre cose”.

“Il presidente Orban – ha rilevato ancora D’Agostino – ha fatto una dichiarazione in due parti: nella prima dice che non investe più nella Capodistria Divacia, nell’altra dice che non investendo più là è interessato al porto di Trieste.

“Prendiamo atto del non investimento: gli ungheresi sono venuti in porto come tante altre missioni. Sappiamo che sono interessati ma non abbiamo i dettagli, che non sono mai stati affrontati”.

In merito ai rapporti con la Cina, il presidente D’Agostino ha detto che “ci sono anche altri player interessati. Forse è stato utile incontrare i cinesi perché hanno smosso altri interessi”.

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Pubblicato il
1 Dicembre 2018
Ultima modifica
7 Dicembre 2018 - ora: 11:58

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