Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Laghezza: subito una grande alleanza

Alessandro Laghezza

LA SPEZIA – “Credo sia venuto il momento di dare una spallata. Il tema delle infrastrutture – è l’incipit dell’intervento di Alessandro Laghezza – non può più essere il patrimonio negativo di ristretti Comitati. Le infrastrutture sono, per un paese di trasformazione industriale e di turismo, il futuro. Sono il lavoro per i nostri giovani, sono l’unica autentica ricetta per alimentare lo sviluppo”.

Secondo il presidente degli spedizionieri di La Spezia e membro del direttivo di Fedespedi nonché in giunta di Confetra, Alessandro Laghezza, “si sono manifestati in questi giorni alcuni segnali inequivocabili, ultimo in ordine di tempo quello dei tre governatori delle Regioni di Nord Ovest che proprio sul “si” alle infrastrutture ipotizzano la costruzione di una maxi Regione leggera, ovvero libera dai lacci burocratici che caratterizzano la pubblica amministrazione e le istituzioni”.

[hidepost]

“A noi spedizionieri, che conosciamo, tracciamo e lavoriamo sulle rotte logistiche della merce, il tema dell’emergenza infrastrutture in Italia – afferma ancora Alessandro Laghezza – è talmente evidente da rendere altrettanto evidente e necessaria la definizione di una terapia d’urto. Una cura che al di là dalle prese di posizione istituzionali, che pure segnano un cambiamento di rotta importantissimo rispetto al passato anche recente e a posizioni estreme di segno negativo, richiede un sostegno massiccio e solidale delle categorie imprenditoriali, produttive e logistiche”.

“A mio parere – prosegue il presidente degli spedizionieri – l’Italia che lavora deve abbandonare la tradizionale prudenza e manifestare un sostegno che si rivelerà ben più massiccio di quello degli storici Comitati del no e della decrescita felice, per sbloccare subito la realizzazione delle infrastrutture indispensabili per il Paese. Come? Dando vita a una grande alleanza trasversale che coinvolga associazioni imprenditoriali, aziende, ma anche il mondo del lavoro”.

“Alla fine del 1700 i seguaci di Ned Ludd – conclude Laghezza – distruggevano i telai industriali per contrastare l’arrivo delle macchine che avrebbero privato gli operai del loro lavoro. Oggi l’Italia non si può permettere il lusso di inseguire i nuovi luddisti anti-infrastrutture e privare il nostro Paese del futuro, quello che la fuga verso l’estero dei nostri migliori giovani sta dimostrando ogni giorno dell’anno”.

[/hidepost]

Pubblicato il
5 Dicembre 2018
Ultima modifica
11 Dicembre 2018 - ora: 17:21

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora