Transpotec, il nodo opere

Nella foto (da sx): Paolo Uggè (vicepresidente Conftrasporto-Confcommercio), il sottosegretario Armando Siri, Doriano Bendotti, consigliere di amministrazione Fai Service e segretario Fai Bergamo, e Andrea Manfron, segretario generale Fai nazionale.

VERONA – “Sulle grandi opere non ci devono essere equivoci, perché senza grandi corridoi rischiamo di diventare fanalino di coda dell’Europa. La Tav è un pezzettino di una cosa enorme che se non si fa ci esclude dal resto del mondo. Noi troveremo una sintesi, perché i nostri alleati sanno anche avere una visione al di la dei blocchi mentali ideologici”.

È quanto ha affermato a Verona il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Armando Siri, nel corso della conferenza promossa ed organizzata da ALIS sul tema “Autotrasporto e intermodalità: soluzioni sostenibili e nuovi scenari di mercato”.

I lavori hanno visto la partecipazione di Marcello Di Caterina, direttore generale ALIS, Armando Siri sottosegretario per le Infrastrutture ed i Trasporti, Alessandro Morelli presidente Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni Camera dei Deputati, Mauro Coletta, DG MIT per Vigilanza Autorità Portuali, Infrastrutture Portuali e Trasporto Marittimo e Vie d’Acqua Interne, Francesco Sciaudone, managing partner Studio legale Grimaldi, Fabrizio Vettosi, consigliere Confitarma e managing director Venice Shipping and Logistics e Matteo Arcese, titolare dell’omonimo gruppo imprenditoriale.

Il sottosegretario Armando Siri ha anche affrontato il tema della semplificazione.

“Noi competiamo a livello globale – ha detto – con paesi che hanno tempi rapidi nella filiera decisionale. È fondamentale una riorganizzazione dell’ordinamento dello Stato. Oggi ci sono 78 stazioni di una vera e propria via crucis prima di realizzare un‘opera, 42 prima della gara e 36 dopo. È imperativo ridurre questa filiera. Abbiamo da spendere 180 miliardi entro il 2030 – ha detto l’esponente del governo – e dobbiamo decidere come usare queste risorse e come unire i vari punti del Paese per diventare grandi player globali”.

Un passaggio poi sulle infrastrutture aeroportuali e su Alitalia: “Un altro punto importante – ha detto Armando Siri – è il grande piano strategico per collegare gli aeroporti dei grandi hub italiani per avere dentro i treni ad alta velocità.

Il presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati, Alessandro Morelli, ha esaltato il ruolo di ALIS come collettore di collegamento tra il mondo imprenditoriale e la politica.

“Dobbiamo raccogliere in maniera continua e diretta – ha detto – le istanze che vengono dal mondo dell’impresa ed il ruolo di associazioni forti e rappresentative come ALIS è fondamentale in questa delicata funzione di raccordo”.

Anche Morelli ha poi affrontato il tema delle infrastrutture: “Noi abbiamo – ha ribadito il presidente della Commissione Trasporti della Camera – posizioni chiare e riteniamo che quelle  che interconnettono l’Italia con l’Europa sono fondamentali. In parlamento è stata giustamente votata la mozione sulla ridiscussione della Tav, perché è passato troppo tempo dalla sua progettazione. Ma queste opere sono utili. E basta”.

Altro tema, il codice della strada: “Siamo – ha affermato – in una fase di interlocuzione. Il tavolo è aperto ed il libro si sta scrivendo. Nello specifico, sui trasporti eccezionali, la normativa dovrà prevedere una certificazione delle strade sicure per trasporto eccezionale, elemento che consentirebbe una sburocratizzazione molto forte per i traffici sulle direttrici principali”.

Marcello Di Caterina, direttore generale ALIS, dopo aver ringraziato i rappresentanti di Governo per le grandi aperture fatte ad ALIS per il suo ruolo di coordinamento e di raccordo tra il mondo politico ed il mondo imprenditoriale, ha affrontato il tema dell’intermodalità, focalizzando la sua attenzione sul ruolo delle autostrade del Mare. “Nell’ultimo anno – ha detto – insieme ai suoi associati ALIS ha sottratto dalle autostrade italiane oltre 1.500.000 camion, spostando, per tragitti superiori ai 600 chilometri, dalla rete autostradale e stradale nazionale verso direttrici intermodali circa 40 milioni di tonnellate di merci, il tutto anche a beneficio delle infrastrutture viarie. Sul fronte della sostenibilità ambientale abbiamo sottratto un milione e 200mila tonnellate di emissioni Co2, rendendo il nostro ambiente più salubre. Per esempio – ha concluso Di Caterina – con le linee di cabotaggio fra Venezia e Bari sottraiamo al traffico veicolare circa mille camion al giorno, con evidenti benefici non solo sotto il profilo economico, ma anche ambientale e sociale”.

GLI INTERVENTI

Ecco la sintesi degli importanti contributi da tutti gli altri relatori.

Mauro Coletta, DG MIT per Vigilanza Autorità Portuali, Infrastrutture Portuali e Trasporto Marittimo e Vie d’Acqua Interne, ha espresso la necessità di avviare un profonda sburocratizzazione per la realizzazione delle infrastrutture: “Oggi solo 8 porti hanno un collegamento diretto con le autostrade. Non possiamo permetterci di programmare opere e dopo cinque anni lavorare ancora sulla componente burocratica. Tra la programmazione e la posa della prima pietra passa troppo tempo”.

Francesco Sciaudone, managing partner Studio legale Grimaldi ha ricordato il ruolo decisivo avuto da ALIS quando “stava per essere introdotta a livello comunitario una limitazione al traffico combinato e con la propria azione è riuscita ad evitare danni enormi al settore. ALIS – ha detto – riesce a mettere insieme pubblico e privato, ed a portare avanti importanti battaglie come quelle sul CMR elettronico, prossima novità europea che cambierà regole per circolazione merci, nonché importanti iniziative per il finanziamento delle imprese associate”.

Fabrizio Vettosi, consigliere Confitarma e managing director Venice Shipping and Logistics dopo aver ricordato che “l’operatore logistico in Italia è un eroe”. “Periodicamente – ha detto – assistiamo alla strumentalizzazione della logistica senza capire che il settore presenta disomogeneità tra i diversi scali marittimi che aumentano i rischi di impresa. In Italia in termini infrastrutturali non si investe poco, ma male. Abbiamo 24 interporti, ne basterebbero molti di meno e più collegamenti intermodali al Sud.

Matteo Arcese, titolare dell’omonimo gruppo imprenditoriale, ha affermato quanto segue: “Oggi – ha detto – non riusciremmo a far fronte ai nostri traffici unicamente con la nostra capacità di trasportare la merce via terra. L’intermodalità è diventata un imperativo. Il nostro settore è un settore difficile, dove è complicato fare sistema. ALIS è riuscita a dare una risposta a questa esigenza”.

Sabato, nell’ultima conferenza del ciclo,si è avuta la partecipazione del vicepresidente del consiglio dei Ministri Matteo Salvini, del presidente della Regione Veneto Luca Zaia e del sindaco di Verona Federico Sboarina, che si sono confrontati con il presidente di ALIS Guido Grimaldi sul tema “Il trasporto per sviluppare il nostro Paese in maniera efficiente e sicura”; riportiamo gli interventi di Matteo Salvini e Guido Grimaldi nell’articolo in questa pagina.

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