Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Funzioni pubbliche, shipping e marittimità

Nella foto: Mario Mattioli

ROMA – Nella sala conferenze del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, si è tenuto il workshop dal titolo “Funzioni pubbliche, shipping e marittimità” organizzato dal Comando generale in collaborazione con l’International Propeller Clubs e con la Federazione del Mare.

L’incontro, in continuità con l’analogo evento tenutosi esattamente un anno fa presso il Comando in Capo della squadra navale, ha rappresentato un’ulteriore occasione di confronto tra le Istituzioni e il cluster marittimo/portuale, affinché, pur nel rispetto delle diverse competenze e specificità, si potessero gettare le basi per un lavoro comune a sostegno di un unico obiettivo: la promozione e lo sviluppo del sistema Paese nel Mediterraneo, dove la delicata situazione politica della sponda sud costituisce una variabile niente affatto trascurabile.

[hidepost]

Dopo i tradizionali saluti di benvenuto, i lavori sono stati introdotti dall’avvocato Umberto Masucci, presidente Propeller Clubs, che nel prendere la parola ha voluto ringraziare il Corpo delle Capitanerie di Porto e la Marina Militare per il fondamentale servizio svolto a protezione dei nostri mari.

A seguire, il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, l’ammiraglio ispettore Capo (CP) Giovanni Pettorino, nel ribadire l’importanza per il Paese dell’economia del mare, ha sottolineato dapprima l’importante traguardo dei 25 anni raggiunto dall’attuale legge 84/1994 sulla portualità, ed ha evidenziato come la sicurezza marittima sia oggi un valore imprescindibile, senza il quale non può esserci né vita, né sviluppo, né economia dei porti, ed alla cui tutela, nelle sue varie declinazioni, contribuisce in modo determinante la Guardia Costiera.

Ha preso poi la parola il comandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano, che ha affrontato il tema degli “Incontri tra istituzioni, enti, agenzie, associazioni che operano o hanno interessi sul mare”, sottolineando come incontri come quello odierno “sono importanti per consentire un continuo confronto, franco e aperto, tra tutti gli stakeholders sulla tematica della Sicurezza Marittima nelle aree di interesse nazionale” e fornendo, altresì, un quadro aggiornato delle principali aree di instabilità a livello globale e del contributo fornito dalla Forza armata.

L’architetto Mauro Coletta, direttore generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali e il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, ha dato lettura di un messaggio da parte del vice ministro onorevole Edoardo Rixi, assente per precedenti impegni istituzionali, evidenziando come “Il ritrovarsi tutti insieme come cluster, in vari contesti, risponde soprattutto all’esigenza di un confronto sereno e produttivo, di una maggiore unità di intenti per affrontare gli effetti dirompenti di portata globale, che vedono i riflettori puntati sul Mediterraneo, per la sua strategicità geografica e quindi per le sue potenzialità”.

Il direttore generale di AssArmatori Alberto Rossi ha evidenziato l’importanza di eventi che favoriscono scambi qualificati di idee tra gli operatori del settore con la presenza della parte pubblica, individuando le prossime sfide che il settore sarà chiamato ad affrontare in conseguenza delle normative europee di imminente applicazione.

Infine, il dottor Mario Mattioli, presidente di Confitarma e della Federazione del Mare ha rinnovato l’esigenza di dare al settore marittimo la centralità, anche amministrativa, che merita in relazione al contributo determinante per l’economia del Paese e l’importanza di agire avendo, quale principale obiettivo, lo sviluppo della competitività del settore lavorando uniti per la semplificazione e l’eliminazione di alcune inefficienze.

Al termine del workshop, l’incontro è poi proseguito con una visita alla Centrale operativa dell’IMRCC Roma (Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo della Guardia Costiera), dove agli ospiti sono state illustrate le tecnologie che costituiscono il “cuore” operativo della Guardia Costiera, i sistemi di controllo e monitoraggio del traffico marittimo dei quali il Corpo si avvale per lo svolgimento delle numerose attività di competenza.

[/hidepost]

Pubblicato il
6 Marzo 2019

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio