Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

I rischi della Brexit analisi dell’ANRA

MILANO – Brexit si, Brexit no. Il referendum va annullato, il referendum è valido ma va rifatto, il popolo si è già espresso e il voto va rispettato. La scadenza per scongiurare il “No Deal” è il 29 marzo, il Parlamento inglese e quello europeo pensano ad una ulteriore proroga. Se attualmente c’è una certezza sulla Brexit, è che non ci sono certezze. Se ne parlerà il 4 aprile all’auditorium Gaber del Grattacielo Pirelli dalle 14,30 in poi per iniziativa dell’associazione nazionale risk manager ANRA.

[hidepost]

Dal 23 giugno 2016, data del referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea, si sono succeduti scenari e prospettive altalenanti e spesso discordanti, in un clima di assoluta incertezza che non ha permesso né alle imprese né ai governi di poter strutturare un piano di azione ecace. Società e organizzazioni si sono mosse autonomamente, reagendo in modo diverso, chi spostando la propria sede in altri paesi e rivedendo i propri progetti sul mercato britannico, chi rifugiandosi in un cauto immobilismo. Nessuna di queste scelte, se non basate su un’analisi attenta e che tenga conto di tutti i possibili scenari, potrà rivelarsi ecace: il mercato del Regno Unito vale per l’Italia oltre 23 miliardi di Euro in esportazioni (dati 2017), troppi per lasciare una decisione anche solo parzialmente al caso.

Quello che non può più essere rimandato dunque – al di là di quanto effettivamente avverrà il prossimo 29 marzo – è un accurato esame risk-based thinking della Brexit. Il 4 aprile, al Convegno “Brexit: rischi e opportunità del divorzio del secolo”, verrà analizzato grazie al confronto con esperti del mondo economico, politico, imprenditoriale e assicurativo lo scenario attuale (e quelli futuri) con l’obiettivo di fornire alle imprese strumenti per muoversi e scegliere in maniera più consapevole. Ecco il programma.

Modera: Andrea Cabrini, direttore Class CNBC e condirettore Milano Finanza.

Partecipano: Ken O’Flaherty, vice capo Missione Ambasciata Britannica in Italia; Ayleen Frete, regional practice leader London Allianz Multinational; Andrea Goldstein, responsabile per le economie emergenti – Divisione degli Investimenti Internazionali OCSE; Barnaby Hinnigan, partner Herbert Smith Freehills; Mark Lowe, risk advisor e membro advisory Board Pyramid Temi Group: John Ludlow, chief executive Ocer AIRMIC.

17.30 – Conclusioni.

[/hidepost]

Pubblicato il
27 Marzo 2019

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora