I consorzi BER e il “tappo zolfo”

Itai Rabinovici
ROTTERDAM – Nella recente Giornata marittima dell’ESC si è discusso della valutazione in corso del regolamento UE di esenzione per categoria dei consorzi (BER) e del nuovo tetto di zolfo dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO).
L’attuale BER, come noto, scade il 25 aprile 2020. Itai Rabinovici, un funzionario della Commissione europea, ha affermato che la sua divisione in materia di concorrenza fornirebbe al collegio dei commissari l’analisi più completa e imparziale dell’attuale situazione marittima stabilendo anche le prossime iniziative.
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Il collegio dei commissari dovrà decidere se abrogare, estendere o modificare il regolamento di esenzione per il blocco delle navi.
Il Comitato ha dichiarato di accogliere con favore la possibilità di un cambiamento del regolamento di esenzione per categoria. Tuttavia, secondo Itai Rabinovici, qualsiasi decisione di modificare il regolamento comporterà un altro lungo processo.
L’altro argomento principale trattato durante la Giornata marittima dell’ESC è stato il “tappo” di zolfo dell’IMO che sarebbe stato applicato dal 1° gennaio 2020. Alcuni vettori hanno già iniziato la transizione dal petrolio pesante allo 0,5 per cento del combustibile a basso tenore di zolfo. E alcuni di loro hanno già introdotto supplementi per coprire l’aumento previsto dei costi. Secondo i dati forniti durante il Maritime Day dell’ESC, i prezzi del carburante potrebbero aumentare fino all’85% in seguito all’introduzione del cap. Secondo Ronald Backers, un consulente di business intelligence nel porto di Rotterdam, “una delle grandi incertezze è che le compagnie petrolifere non hanno idea di quale sarà il volume di produzione del combustibile in questione, e a quale prezzo sarà venduto”.
Anche la disponibilità del nuovo combustibile a basso tenore di zolfo è una preoccupazione. Con il basso tenore di zolfo che sarà molto richiesto dalla fine del 2019 in poi, soddisfare le necessità potrebbe essere difficile.
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