Svolta rinnovabili: ora tutti le chiedono
ROMA – Si apre una nuova era per l’energia pulita: dopo la spinta delle politiche e degli incentivi pubblici, oggi gli investimenti sono stimolati dal mercato e dai consumatori, che sono i primi a scommettere sulle energie verdi e a fare da traino a uno sviluppo più sostenibile, sostituendo in parte policy maker e incentivi pubblici.
È una delle novità che emerge dalla nuova edizione del Rapporto Annuale Irex “Il sistema elettrico italiano e le rinnovabili. Mercato, decarbonizzazione, infrastrutture”, presentato a Roma nella sede del GSE.
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I grandi consumatori (industrie energivore, alimentari e big player dell’IT) scelgono sempre più politiche di acquisto dell’energia che puntano sul green. L’analisi delle prime 100 aziende italiane per fatturato mostra che il 23% utilizza solo energia rinnovabile, mentre circa il 35% copre con questa più della metà dei suoi consumi. Anche i consumatori retail puntano sempre più sulle rinnovabili e sull’autoconsumo, grazie anche alla diffusione dei prosumer, delle comunità energetiche e degli aggregatori.
“Sta nascendo una nuova visione delle rinnovabili, che passa da una logica ‘push’ da parte delle policy e degli incentivi, ad una ‘pull’, dove la domanda dei consumatori, grandi e piccoli, trainerà lo sviluppo delle rinnovabili. Chiusa l’era degli incentivi, se ne apre una nuova, dove il mercato si sostituirà, almeno in parte, ai policy maker – spiega l’economista Alessandro Marangoni, capo del team di ricerca e ceo di Althesys -. Gli obiettivi sfidanti per le rinnovabili al 2030 – prosegue Marangoni – stanno già favorendo un aumento degli investimenti delle principali utility europee”.
Gli investimenti e le tendenze strategiche – Gli investimenti italiani nel 2018 sono stimati in 11,3 miliardi di euro per 10,8 GW di potenza. Il dato è in diminuzione del 16% rispetto al 2017, che aveva segnato il record storico, ma rimane ben al di sopra di quelli del 2016. La crescita interna ha coperto il 33% della potenza e il 42% del valore. Mentre il 63% delle iniziative ha avuto luogo in Italia, gran parte degli investimenti (2,7 miliardi di euro per 2,5 GW) sono stati sviluppati all’estero.
L’eolico cresce, arrivando al 62% della potenza totale, pari al 48% del valore, con oltre la metà delle operazioni all’estero. Il fotovoltaico copre il 31% della potenza ed il 37% del valore. Nel 2018 il peso delle operazioni dell’idroelettrico è sceso al 5%, mentre è cresciuto quello delle biomasse (7% pari a 340 milioni) grazie anche agli incentivi per il biometano.
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