Stretto di Messina il nuovo “sistema” nel vuoto del MIT

Mario Paolo Mega
MESSINA – Uno stretto strategico, tra la Sicilia e la Calabria, nel quale transitano migliaia e migliaia di navi all’anno. Uno stretto che ha assunto, ormai da un mese, anche una nuova veste giuridica con la nascita ufficiale della 16° Autorità di Sistema Portuale. Ne abbiamo scritto più volte: e un mese fa Toninelli ha benedetto la sua creatura con la nomina a presidente dell’ingegner Mario Paolo Mega: con un profilo che Toninelli ha definito ineccepibile, e con competenza oltre che sui due porti di Messina e Reggio Calabria anche su Milazzo, Tremestieri e Villa San Giovanni.
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L’ingegner Mega, oggi presidente a tutti gli effetti, sta lavorando per mettere insieme la struttura del nuovo “sistema”. Non senza alcune difficoltà, perché entrambe le regioni coinvolte – ed è un caso atipico, con un precedente forse solo sulla Toscana dove il porto di Marina di Carrara è confluito nell’Autorità di sistema spezzina, orgogliosamente ligure – stanno portando avanti le proprie “condizioni”.
Ci si chiede, tra l’altro, in quale clima nazionale stia nascendo il 16° sistema portuale, quando giorno per giorno si sente parlare di crisi di governo, di rimpasti (Toninelli sulla graticola?) di misteriose revisioni globali delle opere portuali. E quando l’atteso vertice del MIT che avrebbe dovuto gettare oltre l’ostacolo la politica portuale italiana – chiarendo anche la situazione dei sistemi commissariati, di quelli sotto inchiesta e di quelli revisionisti – è stato cancellato con la traumatica uscita dal governo del sottosegretario con delega ai porti Rixi.
Cercasi chiarezza, please.
A.F.
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