Raugei sui piani per Livorno: Darsena Europa prima di tutto

Enzo Raugei
LIVORNO – “Dopo aver speso fiumi di parole, un numero di ore incommensurabili per studi, dibattitti e confronti sulla Darsena Europa” – ha scritto Enzo Raugei, presidente della Compagnia portuali e membro della commissione consultiva – pensare, anche solo lontanamente, di rimettere tutto in discussione è una cosa inqualificabile. Riprendo una frase dichiarata dal presidente di Federagenti Gian Enzo Duci, del quale condivido molto anche ciò che ha dichiarato sulla belt and road, che cita : «Lo scalo labronico sarebbe potuto diventare il primo porto d’Italia, l’asso pigliatutto, perché è l’unico oggi in grado di servire contemporaneamente le due direttrici del Brennero e del Gottardo, avendo un impianto ferroviario con le sagome corrette» e ancora «L’autolesionismo del sistema livornese ha fatto sì che Livorno non si sia potuto affermare come competitor di livello anche nei confronti degli stessi scali portuali del Nord Europa. È un vero peccato». Il problema – continua Raugei – è che Livorno è diventato il palcoscenico di una guerra nella quale i livornesi non centrano quasi nulla. L’intervento del presidente Raugei riflette anche la posizione assunta nella commissione consultiva di ieri, che è tornata sullo scottante tema della concessione al terminal Lorenzini.
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“In uno degli interventi letti in questi giorni – scrive ancora Raugei – viene richiamata un’intesa, a cui è seguita una delibera di giunta della Regione Toscana, quasi a significare che quell’atto avesse come conseguenza naturale il potenziamento del terminal Lorenzini. Credo sia giusto specificare che quell’intesa è dell’Aprile del 2014 nella quale si elencano una serie di interventi immediati per il porto di Livorno, ma con preciso ed inequivocabile riferimento al Piano Regolatore Portuale, successivamente approvato. In tale intesa/delibera si fa riferimento ad un impegno della linea armatoriale MSC di incrementare i propri traffici in import/export di contenitori in ordine al 40% dei volumi, in cambio di una serie di interventi e opere (tunnel sottomarino, illuminazione e dragaggio del canale di accesso per aumentare la manovrabilità, ove possibile una riduzione dei servizi tecnico-nautici). Nella delibera non è scritto da nessuna parte che per realizzare l’intesa si deve potenziare il Terminal Lorenzini (contro il quale non ho assolutamente nulla da dire) anzi si fa specifica menzione che MSC è primario cliente del porto di Livorno e che risulta (all’epoca) cliente del terminal TDT e Lorenzini.
“Un’altra riflessione che mi viene spontanea è che il progetto piattaforma Europa ha passato l’esame della spending review in quanto trasferimento a mare delle attività di terminal contenitori e non come “nuova infrastruttura terminalista”. Quindi l’idea di pensare ad un futuro che vede Livorno con due terminal contenitori è pura follia; mettere in predicato la realizzazione della Piattaforma Europa rispetto a chi pensa di realizzare il proprio “terminalino su misura” credo non stia ne in cielo ne in terra.
Dubbi quindi non debbono essercene – sostiene Raugei – si rispettino le regole e gli atti di pianificazione previsti dal Piano Regolatore del Porto. I tempi attuativi dovranno consentire a tutti di continuare a fare il proprio lavoro e a creare le condizioni alternative per le eventuali delocalizzazioni.
“Credo di poter interpretare il pensiero di tantissime famiglie che traggono di che vivere dall’attività portuale, oggi prendiamo atto dalle dichiarazioni di Giulio Schenone che c’è un progetto presentato in Autorità di Sistema Portuale si parta da lì per gareggiare o trovare, come io auspico, accordi ma imperativo deve essere di fare la Piattaforma Europa”.
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