Progetto GRRinPORT: la tappa di Livorno
LIVORNO – Ieri, venerdì presso l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale di Livorno, si è svolta l’ultima tappa del tour di GRRinPORT, “Gestione Sostenibile dei reflui e rifiuti nei porti”.
L’obiettivo del progetto, avviato nell’aprile 2018, è quello di migliorare la qualità delle acque marine nei porti, limitando l’impatto dell’attività portuale e del traffico marittimo sull’ambiente.
[hidepost]
L’evento è iniziato alle 9.15 con l’incontro alla Fortezza del Porto e, a seguire, alle 9.30, con la visita all’impianto pilota di ISPRA per la caratterizzazione dei sedimenti dragati.
Alle 10.30 c’è stato il trasferimento presso la sede di ISPRA per la registrazione dei partecipanti al convegno.
Alle 11.00 i saluti istituzionali portati da David Pellegrini, responsabile della Sezione sperimentale Valutazione Rischio Ecologico nelle aree marine e costiere, e Stefania Balzamo, direttrice del Centro nazionale per la Rete nazionale dei Laboratori.
Alle 11.30 Alessandra Carucci, ordinario di Ingegneria sanitaria e ambientale, pro rettore per l’Internazionalizzazione dell’ateneo di Cagliari, capofila del progetto ha introdotto le tematiche del seminario con la relazione “Progetto GRRinPORT: obiettivi ed attività”.
Alle 11.50 Elena Tamburini (UNICA) è intervenuta sul “Risanamento delle acque marine: il ruolo dei microrganismi nella degradazione degli idrocarburi e nel monitoraggio ambientale”. Nei porti, la contaminazione da idrocarburi petroliferi conseguente all’attività antropica determina un’alterazione delle naturali condizioni dell’ecosistema. Sono state descritte le tecnologie biologiche basate sull’uso di microrganismi autoctoni degradatori di idrocarburi che durante il progetto GRRinPORT saranno impiegate per far fronte a questa tipologia di inquinamento e quindi limitarne l’impatto. Verranno utilizzati degli enzimi, batteri o funghi – è stato illustrato dalla relatrice – per far “digerire” le sostanze inquinanti, oppure saranno applicate delle correnti elettriche per “muovere” i metalli pesanti nelle sabbie e concentrarli in una porzione delle stesse. Al centro delle relazioni di Carla Mancosu e Antonello Corda (Regione Autonoma della Sardegna) la “Gestione della qualità delle acque portuali ai sensi della Direttiva 2000/60/CE: prospettive”.
Sono seguiti l’interventi di Claudio Detotto (UCPP) sul la “Realizzazione di un’indagine sulle pratiche di separazione dei rifiuti a bordo delle navi” e la proiezione del video del progetto.
Nel pomeriggio Renato Iannelli e Simona Di Gregorio (UNIPI) hanno illustrato i “Test a scala di laboratorio propedeutici all’allestimento di prove pilota di landfarming ed elettrocinesi di sedimenti portuali”. Sono seguite le relazioni di Andrea La Camera e Fabiano Pilato (ISPRA) su “Remediation Technologies, end of waste, monitoraggi ambientali e armonizzazione delle normative transfrontaliere: l’operato previsto da ISPRA per il progetto GRRinPORT e infine il punto sull’impianto pilota di ISPRA, sempre a cura di Andrea La Camera e Fabiano Pilato (ISPRA). Una sessione di domande e risposte ha chiuso il seminario.
[/hidepost]