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Stopmicrofibre: un’alleanza per un’industria tessile green

ROMA – Si terrà mercoledì 3 luglio alle ore 10,30 all’Accademia Costume & Moda in Via della Rondinella, 2 a Roma l’incontro sul tema: “#STOPMICROFIBRE. Un’alleanza per un’industria tessile, competitiva e sostenibile. La proposta di Legge di Marevivo” organizzato dall’associazione Marevivo e dall’Accademia Costume & Moda, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Ad introdurre: Raffaella Giugni, responsabile relazioni Istituzionali Marevivo; Lupo Lanzara, vicepresidente Accademia Costume & Moda e Marta Ferri, stilista e cavaliere del Mare di Marevivo.

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Interverranno: Giusy Bettoni, CEO and Founder C.L.A.S.S. (Creativity Lifestyle and Sustainable Synergy) Moda: l’importanza di innovare responsabilmente, Riccardo Andrea Carletto, ricercatore CNR-ISMAC Biella Nuove fibre sostenibili per l’industria tessile.

Giorgio De Montis, Banor Capital – Investimenti e sostenibilità: perché il mercato premia le aziende responsabili.

Pierluigi Fusco Girard, amministratore delegato Linificio e Canapificio Nazionale Marzotto Lab – Il lino: una fibra europea, sostenibile e polifunzionale.

Francesco Regoli, vice direttore del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università Politecnica delle Marche – Microplastiche negli oceani: da contaminanti emergenti ad emergenza ambientale.

Stefania Ricci, direttore Museo e Fondazione Ferragamo – Mostra Sustainable Thinking.

Giovanni Schneider, amministratore delegato del Gruppo Schneider, leader nella prima lavorazione e nella commercializzazione di fibre tessili naturali pregiate – Etichettatura dei capi d’abbigliamento.

La campagna #StopMicrofibre: Marevivo, che da oltre trent’anni si batte in difesa del mare e delle sue risorse, ha lanciato la campagna #STOPMICROFIBRE per sensibilizzare sul problema delle microplastiche rilasciate dai tessuti sintetici in lavatrice. Il 40% delle microfibre non viene trattenuto dagli impianti di trattamento e finisce nell’ambiente naturale. Diversi studi dimostrano come ogni lavaggio liberi milioni di fibre microplastiche, particelle inferiori ai 5 millimetri di lunghezza, che vengono ingerite dagli organismi marini, entrando così nella catena alimentare. La fondazione Ellen MacArthur nello studio “A New textiles economy” ha denunciato come gli abiti scarichino ogni anno mezzo milione di tonnellate di microfibre negli oceani, una quantità pari a oltre 50 miliardi di bottiglie di plastica. Tra i tessuti peggiori c’è l’acrilico, cinque volte più inquinante del tessuto misto cotone-poliestere.

È indispensabile investire nella ricerca e nell’innovazione. Per questo Marevivo chiede l’approvazione di una legge che renda obbligatoria l’etichettatura dei capi d’abbigliamento che contengono oltre il 50% di fibre sintetiche e propone alle aziende di progettare sistemi di filtraggio più efficaci per lavatrici e di produrre tessuti che rilascino meno microfibre. È importante anche contrastare il problema della “fast fashion” preferendo prodotti di migliore qualità rispetto alla quantità, e porre attenzione anche ai materiali utilizzati durante la produzione (es: tessuto, filo, etichetta).

Diventare un’azienda sostenibile non è solo marketing, ma un’esigenza vitale per la salvaguardia dell’ambiente.

#STOPMICROFIBRE avrà come partner l’Accademia di Costume & Moda, che aderisce e condivide l’impegno di Marevivo attraverso la sensibilizzazione degli studenti, esortandoli a lavorare per un sistema produttivo rispettoso dell’ambiente e dell’ecosistema marino.

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Pubblicato il
29 Giugno 2019

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