Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

L’Italia in armi sul mare: quasi sottovoce?

LIVORNO – Forse la nostra è l’ipersensibilità di cittadini che ospitano a ben oltre un secolo la nursery della Marina Militare: quell’Accademia Navale che è un pò il simbolo di quell’Italia sul mare dove si preparano gli uomini (e oggi anche le donne” che – come recita la preghiera del marinaio – “nella cadente notte vegliano in armi sul riposo del popolo”. Romanticismo d’altri tempi ? Può darsi. Però ci fanno male lo stesso certi segnali che da qualche tempo riguardano le nostre navi. Due casi: Il “Vespucci”, la nostra bellissima nave scuola, per la prima volta è partita per la crociera estiva degli allievi quasi in clandestinità, senza uno straccio di cerimonia pubblica come sempre è avvenuto. Secondo caso: il varo della futura nuova ammiraglia della Marina, il “Trieste”, avvenuto a fine giugno a Napoli, è stato trattato dai giornali nelle pagine interne, e un alcuni casi con un trafiletto.

[hidepost]

Infine nei giorni scorsi c’è stata una importante riunione internazionale sulla sicurezza marittima (ne abbiamo scritto mercoledì della scorsa settimana) con l’intervento dell’ammiraglio Credendino, bravo ufficiale che si è speso in prima persona anche nell’operazione internazionale Sophia. Eppure, malgrado il rilievo che ha tentato di dare al meeting Confitarma, non è arrivato un intervento, un incoraggiamento, non dico un “grazie”, alla nostra Marina. Che con alcune delle sue componenti (si veda la foto in prima pagina dei nostri incursori) è considerata tra le più preparate al mondo.

Decenni fa, un amaro libro post-bellico dell’ammiraglio Jachino s’intitolava “Tramonto di una grande marina”. Non siamo più una grande marina; ma ci auguriamo che il paese non ci chieda di nasconderci in un nuovo tramonto. È voler troppo?

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
10 Luglio 2019

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio