Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Accademia Navale, il cambio

Flavio Biaggi

LIVORNO – Non è nelle tradizioni, che hanno sempre voluto partecipe la città al cambio della guardia al comando dell’Accademia Navale. Ma evidentemente così si vuole dal ministero: tanto che il subentro del contrammiraglio Flavio Biaggi al parigrado Pierpaolo Ribuffo si è svolto mercoledì con una semplice cerimonia interna. Davvero peccato per chi ha apprezzato specie negli ultimi anni la grande apertura dell’istituto militare marittimo alla città ed alla società civile.

L’ammiraglio Ribuffo è rimasto al comando dell’Accademia dal 2016,  ed alla sua opera si deve anche l’accentuazione di quell’apertura alla città che ha visto in questi anni più volte giovani e meno giovani nei viali e nelle aule dell’istituto. Già pilota navale, comandante di una fregata nelle operazioni antipirateria sullo stretto di Hormuz, Ribuffo è stato destinato ad un importante incarico internazionale a Bruxelles, nell’ambito della cooperazione delle marine europee.

[hidepost]

Il contrammiraglio Biaggi proviene dal comando della III divisione navale di stanza a Brindisi ed ha anch’egli esperienze di comando navale in operazioni interforze. Prima del comando navale è stato a Tampa, negli Stati Uniti, dove dal settembre 2016 è stato capo cellula Interforze e rappresentante nazionale presso il comando centrale Usa.

Nel comando della Terza Divisione Navale di base a Brindisi, ha avuto alle sue dipendenze le navi da sbarco San Giusto, San Giorgio e San Marco, l’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi, di stanza a Taranto, e la stazione navale che svolge attività di supporto alle unità militari, nazionali e straniere, ormeggiate nel porto di Brindisi. «Lo spirito è quello del marinaio che ritorna sulle navi», aveva dichiarato Biaggi. «Ritorno volentieri – ha aggiunto – tra gli equipaggi della Marina militare».  Adesso gli spetta il compito di dirigere la formazione dei futuri ufficiali della nostra Marina.

Ad entrambi gli alti ufficiali gli auguri di buon lavoro del nostro giornale.

[/hidepost]

Pubblicato il
27 Luglio 2019

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio