All’interporto Vespucci passi sulla governance

Nella foto (da sx): Guido Nastasi e Bino Fulceri.
GUASTICCE – Tra i cento temi sospesi da tempo nell’area logistica costiera della Toscana c’è anche la “governance” relativa all’interporto Vespucci, definito ormai più che di frequente il “retroporto” del sistema Livorno-Piombino. Una “governance” che sta passando attraverso un delicato processo di revisione delle cariche, in attesa (e in preparazione) del sospirato arrivo dei circa 10 milioni di euro dell’AdSP: milioni che provengono dalla privatizzazione della Porto 2000 e che serviranno a ridurre l’impegno del Monte dei Paschi di Siena nella società.
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Si è parlato di recente di una messa a disponibilità del proprio incarico di amministratore unico da parte di Bino Fulceri: proposta che è stata però respinta dall’ultimo consiglio di amministrazione del Vespucci; dove nel frattempo è entrato con la carica di vicepresidente Angelo Roma, in sostituzione di Massimo Provinciali, segretario generale “sospeso” (fino al mese prossimo) per la nota vicenda delle concessioni temporanee nel porto. Provinciali, sulla cui sospensione la Cassazione ha come noto contestato la relativa sentenza, aspetta di rientrare a palazzo Rosciano, ma molti dei suoi incarichi che affiancava a quello di segretario generale nel frattempo sono stati ridistribuiti, compresi quello dell’interporto. E lo stesso presidente dell’AdSP Stefano Corsini rientrando ha chiarito che non ci saranno più interim né doppi incarichi per rendere più scorrevole l’operatività del sistema. Che a sua volta punta molto sul collegamento diretto della ferrovia tra il Vespucci e la rete nazionale superando l’imbuto dei binari oggi rappresentato da Pisa.
Resta adesso da capire come si volgerà la “governance” del Vespucci, chiarito il ruolo di Fulceri. Il presidente Guido Nastasi ha più volte riconfermato la sua fiducia nell’Ad che ha svolto – ha detto – una importante politica di risanamento del bilancio. Ma come sempre, anche la politica – e non solo quella locale – vorrà probabilmente dire la sua.
A.F.
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