E ora c’è la lista della spesa
LIVORNO – Forse è solo una mia impressione: ma il ritorno di Stefano Corsini in sella all’AdSP, dopo i sei mesi di “sospensiva” da parte della Procura per la spinosa vicenda delle concessioni temporanee, sta mostrando un volto nuovo nella “governance” locale. Ovvero: il presidente delega meno, tiene gli occhi più aperti e forse – sottolineo forse – prima di fidarsi approfondisce i temi. Del resto Corsini ha imparato sulla propria pelle che c’è anche chi ha fatto proprio il cinico detto di Luc de Vauvenaurgues. “Ogni ingiustizia ci offende se non ci procura un qualche profitto”. Della serie: dagli amici mi guardi Dio…
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Torniamo alle cose serie: il presidente dell’AdSP sa che le prossime settimane saranno di fuoco per una serie di problemi che arriveranno (almeno si spera) a maturazione. Ne cito solo alcuni: la gara per i bacini di carenaggio, entro questo mese. La definizione dei lavori per il “marina” del porto mediceo, con lo spostamento di una parte delle barche. La neverending story del microtunnel del Marzocco. Il ponte mobile stradale al Calambrone, per aprire i Navicelli verso il mare. L’assetto del retroporto di Guasticce, con la definizione della sua “governance”. I regolamenti tecnici e i relativi assetti per la Porto 2000 privatizzata ma non ancora definita. Lo spostamento del TCO alla radice della sponda est della Darsena Toscana. La definizione (ahi ahi!) delle banchine e delle aree per le Autostrade del mare, nell’ambito della rissa tra Onorato e Grimaldi. Infine, last but not least, i passaggi nazionali e locali per la Darsena Europa.
Non ci ho messo, nell’elenco, le grane minori, che pure impegnano e impegneranno. Compreso un certo clima tra Livorno e Piombino che non si riesce a migliorare. E non ci ho messo la spada di Damocle dell’inchiesta della Procura, ben lungi dall’essere conclusa.
Ci vorrebbe una tonnellata d’auguri, che del resto riguardano anche un’altra dozzina di AdSP.
Bell’Italia, amate sponde diceva il Poeta…
Antonio fulvi
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