Laghezza: che destino i porti liguri?

Alessandro Laghezza
LA SPEZIA – “Dopo anni di convegni – scrive in una sua dura nota il presidente di Confetra Liguria Alessandro Laghezza – in cui abbiamo magnificato la capacità dei nostri porti di diventare l’Hub logistico non solo dell’Italia ma anche del centro Europa, dobbiamo tristemente constatare come tutte le grandi opere portuali, inclusi i dragaggi, viaggiano con fortissimo ritardo. A questi ritardi – continua Laghezza – si sommano quelli delle infrastrutture stradali e ferroviarie; di fatto solo il Terzo Valico sembra pur faticosamente procedere, mentre su Ferrovia Pontremolese e Gronda, vitali per tutto il sistema ligure, si sono spese fino ad oggi solo parole.
[hidepost]
Il porto di Genova, Voltri escluso, è di fatto bloccato nel suo sviluppo da inadeguate connessioni ferroviarie e stradali, dalla posizione della diga foranea e dell’aeroporto; il nuovo terminal di Vado si scontrerà presto con i limiti di un’autostrada satura e lontana dal Porto. A La Spezia, dopo 20 anni di immobilismo – scrive ancora il presidente di Confetra Liguria – dovrebbe partire un importante piano di sviluppo di banchine, del quale però, in assenza di certezze sui dragaggi, non si vede ancora traccia. Questo senza dimenticare lo stato penoso di tutto il sistema autostradale ligure, saturo ed inadeguato, e delle connessioni con la Francia, affidate per le merci alla sola Autostrada dei Fiori ed al Frejus. Il tutto mentre Shanghai movimenta 42 milioni di TEUs e Rotterdam, primo porto europeo, ne muove 14.5, il triplo dell’intero sistema portuale ligure”.
Confetra Liguria chiede dunque uno scatto di orgoglio, “una rivoluzione culturale che metta la realizzazione e la gestione delle infrastrutture al primo posto fra le priorità della politica, estendendo le possibilità della legge 130 (nata per fronteggiare l’emergenza Morandi) a tutto il sistema infrastrutturale e logistico ligure, sbloccando i mille cantieri fermati non tanto dalla mancanza di risorse ma dalla burocrazia e dall’inadeguatezza delle pubbliche amministrazioni. In caso contrario la Liguria rimarrà marginale – conclude Laghezza – rispetto ai grandi flussi di traffico e i progetti di trasformarla nell’Hub logistico d’Europa rimarranno confinati ai convegni ed alle promesse da campagna elettorale”.
[/hidepost]