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Francesco Querci neo presidente: “Ampliare verso Campi Bisenzio”

Francesco Querci

PRATO – Potenziamento dell’intermodalità, ampliamento verso Campi Bisenzio e pianificazione di maggiori rapporti con la città. Il neo presidente dell’Interporto della Toscana Centrale, Francesco Querci appena insediato con i consiglieri Andrea Dominijanni, Luca Giusti, Francesca Fani e Fabia Romagnoli, ha messo a punto le linee programmatiche del prossimo futuro sui punti su riportati. “L’intermodalità è una delle strategie più sentite: con il trasferimento di una parte consistente dei traffici dalla gomma al ferro.

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Lo ha ribadito, insieme ai suoi collaboratori, nel convegno “Il trasporto intermodale: leva di crescita per il territorio toscano” di martedì scorso organizzato assieme a Logistica Uno, le istituzioni locali e le associazioni. Presenti aziende prestigiose come San Pellegrino, Coop, Unieuro, Cantine Bonacchi e MSC. Con molta concretezza si è parlato opportunità di collegamento con i porti di Livorno, di La Spezia e dei rapporti con l’hub di Verona per il Nord Europa. Sottolineata la carenza di collegamenti con Livorno e Verona, dove ci sono le infrastrutture ma non i convogli, anche se l’Interporto spera di sanare il gap entro l’anno. La previsione è di un volume d’affari intorno ai 2 milioni e mezzo di euro, 1,5 in più rispetto al 2019. Già oggi la parte immobiliare è trainante e frutta a Interporto 5 milioni di euro all’anno. Ma per i nuovi insediamenti saranno privilegiate le aziende che presenteranno attendibili progetti di traffici intermodali. Intanto è stato firmato a Roma dal ministero competente il decreto di VIA per il progetto di ampliamento verso Campi Bisenzio. Appena firmerà anche il ministero ai Beni Culturali, l’iter sarà concluso. “Una volta che tutti i tasselli saranno definiti – ha dichiarato il presidente Querci – andremo al Comune di Campi Bisenzio per le procedure operative”.

L’area interessata all’Interporto è di 250mila metri quadri. “Prenderemo di nuovo contatti con tutti i soggetti interessati all’area e allo sviluppo intermodale – sottolinea il direttore dell’Interporto, Daniele Ciulli – Alcune aziende sono già state individuate. E non dimentichiamo che questo piano porterà occupazione per tutta la Piana. In ballo ci sono circa 300 posti di lavoro fra collaboratori diretti e indotto (circa 1.500 quelli attuali NdR)”. Attualmente sono presenti 60 aziende all’interno di Interporto: da spedizionieri internazionali come DSV e Fercam, DB Shenker e Albini e Pitigliani (interessato anche ad allargarsi), fino a operatori di medie dimensioni come Nieddu e Arcese. In standby la grande distribuzione. Il presidente ha ancora ribadito di puntare forte sul dialogo con la città, aprendo le porte dell’Interporto per iniziative organizzate con associazioni, privati e istituzioni. “Vogliamo fare diventare l’Interporto un’opportunità di crescita per la città – conclude – Abbiamo uno spazio verde interessante, un’area privata che può avere uso pubblico, di circa 190mila metri quadrati, che potremmo mettere a disposizione di Prato con un progetto condiviso”.

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Pubblicato il
2 Novembre 2019

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