Prosecchino e quattro accordi per l’Italia
ROMA – Sarà solo un dettaglio di colore, ma per la delegazione italiana a Shanghai il brindisi che Xi Jinping ha voluto fare con il prosecco ha avuto lo stesso valore di un trattato internazionale. Ed ha ripagato l’Italia del broncio di Trump per essere stato il primo paese del G7 a firmare il memorandum sulla Road&Bell cinese.
Brindisi a parte – e Xi Jinping il prosecchino doc l’ha davvero gustato – da Shanghai sono arrivati anche quattro accordi con l’ICE.
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Il primo: collaborazione stretta nell’internazionalizzazione delle nostre imprese. Il secondo: l’E-commerce cinese, che sta crescendo a ritmi incalzanti, inserirà nuovi brand italiani nel suo catalogo con uno specifico “Pavillon Italy”). Il terzo: Alibabà venderà in tutto il mondo nel suo catalogo web l’alimentare italiano. Il quarto: ancora più griffe italiane nelle catene di negozi cinesi di lifestyle.
Degli accordi triestini si parla qui a fianco. Ma se le porte della Cina si stanno davvero aprendo all’Italia, nessun dorma come si canta nella Turandot (tanto amata dai melòmani cinesi). Piatto ricco, mi ci ficco. E prima possibile.
Antonio Fulvi
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