Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Interporto Vespucci, il rilancio

COLLESALVETTI – Interporto o retroporto che sia, il “Vespucci” di Guasticce è al centro di un’importante serie di operazioni che coinvolgono le istituzioni, Regione Toscana e Autorità Portuale di Sistema, ma anche imprese e come RFI e grandi operatori privati come DHL.

Se n’è accennato appena nel recente incontro sul piano ferroviario di collegamento con il porto e la rete TEN-T, di cui abbiamo riferito nel numero scorso: ma sotto traccia, cioè con vaghi accenni negli interventi e molti pissi-pissi-bao-bao nei corridoi. Nella sostanza: come ha detto il governatore della Regione Rossi, ci sono prospettive concrete di ingresso nell’azionariato sia dell’AdSP, sia di RFI. In più sta andando lentamente a maturazione il progetto del grande hub regionale – o addirittura interregionale – per la farmaceutica.

[hidepost]

Buone prospettive dunque: ed hanno ragione il presidente Rocco Nastasi, il vicepresidente Angelo Roma e l’amministratore delegato Bino Fulceri ad essere “prudentemente soddisfatti”. Ma queste prossime settimane saranno determinanti perché quel “prudentemente” possa essere superato. C’è una delicata operazione in corso: l’acquisto della Regione di due grandi depositi dell’Interporto per dare quel supporto finanziario che è indispensabile a uscire dalle secche; e la rivendita della stessa Regione dei due capannoni – lotto D e lotto E – ai privati. L’operazione, almeno sulla carta, è garantita, visto che uno dei gruppi privati interessati ad acquistare è il colosso DHL, in forte espansione anche sul territorio. Ma c’è di mezzo, al solito, la burocrazia: e infatti il Vespucci è stato costretto a una specie di gara, con tanto di “Avviso esplorativo” (che avete potuto leggere nell’ultimo numero del nostro giornale a pag. 8) per verificare l’esistenza di altri soggetti interessati all’acquisto. Procedura di legge, ma che ritarda la sospirata soluzione del passaggio di proprietà dei due capannoni, l’arrivo di risorse fresche e la definitiva messa in sicurezza del Vespucci sul piano finanziario. Cui contribuiranno anche i circa 10 milioni in arrivo (e in parte già arrivati) dall’AdSP per diventare socio “pesante”. E finalmente ci sarà l’assetto definitivo della società, con le quote azionarie delle banche in netto calo rispetto a quelle degli operatori. Una vittoria sospirata, nella speranza che il diavolo non ci metta la coda.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
18 Dicembre 2019

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora