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Giuliano Gallanti, morte di un signore

Giuliano Gallanti

GENOVA – È scomparso nei giorni scorsi a Genova, dove abitava da quando aveva lasciato gli incarichi ministeriali relativi alle Autorità Portuali prima di Genova e poi di Livorno, l’avvocato civilista Giuliano Gallanti. Aveva appena superato gli 80 anni e fino all’anno scorso era apparso a più riprese anche in Regione Toscana, dove aveva avuto l’incarico dal presidente Rossi di seguire gli sviluppi di quello che era nato come un grande progetto sotto la sua direzione, la Piattaforma (poi ridimensionata a Darsena) Europa.

Alla presidenza dell’AdSP del Tirreno Settentrionale (Livorno e Piombino più l’Elba e Capraia) Gallanti era stato nominato dopo aver retto per otto anni il porto di Genova ed essere stato anche presidente dell’ESPO, l’associazione dei porti dell’Europa. Del porto di Livorno era stato anche commissario nel periodo dell’attesa della designazione del suo successore, l’attuale presidente ingegner Stefano Corsini.

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Uomo colto, piacevole conversatore, non di frequente ironico ed auto-ironico, Giuliano Gallanti parlava correttamente anche inglese e francese ed aveva una vasta esperienza europea, con rapporti privilegiati in particolare in Francia, doveva anche ricevuto un’alta decorazione di Stato. Nella sua presidenza a Livorno aveva privilegiato l’impegno internazionale, affidandosi al direttore generale Massimo Provinciali per le problematiche interne. Politicamente era stato esponente del PCI ma aveva anche saputo rendersi autonomo dalla partitocrazia. Era uscito da Livorno amareggiato per non essere stato incluso, lui con tutta la sua esperienza, nell’elenco fatto dal ministro Delrio dei “papabili” alle presidenze dei porti.

La sua ultima presenza a Livorno c’è stata l’anno scorso nel convegno internazionale di ESPO all’Hotel Palazzo. Già visibilmente provato, ma sempre attento ed ascoltato. Continuava a pensare che Livorno potrebbe avere un grande futuro “malgrado le baruffe livornesi”.

Alla famiglia, agli amici e a coloro che gli sono stati vicini, le più sincere condoglianze del nostro giornale.

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Il sindaco di Livorno Luca Salvetti e l’assessora con deleghe a porto, innovazione e relazioni internazionali, Barbara Bonciani, apprendono con dolore la notizia della scomparsa di Giuliano Gallanti ed esprimono il proprio cordoglio alla famiglia.

Uomo di grande cultura che ha ricoperto prestigiosi e rilevanti incarichi nelle istituzioni politiche ed economiche nazionali e internazionali, Gallanti avrebbe compiuto tra poco 81 anni.

Consigliere regionale in Liguria e successivamente vicepresidente della Giunta Regionale e presidente del Consiglio Regionale, dal 1996 al 2004 ha guidato il porto di Genova e, dal 2011 al 2017, è stato a capo dell’Autorità Portuale di Livorno, portando all’approvazione, tra l’altro, i piani regolatori di questi due importanti scali marittimi.

Gallanti è stato anche presidente per diversi anni dell’associazione dei porti europei, ed insignito dal presidente della Repubblica francese dell’Ordre National du Mérite per la cooperazione tra i porti francesi e italiani.

“Una persona di grande spessore culturale – così lo ricorda l’assessora Bonciani, che ha lavorato sotto la sua direzione all’Autorità Portuale – con una visione europea ed internazionale, e con grandissime competenze riconosciute a tutti i livelli, che ha contribuito allo sviluppo della città-porto di Livorno”.

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Anche Massimo Provinciali, segretario generale dell’AdSP, ha ricordato la figura del suo “primo” presidente con una lunga nota su “Portnews”. Eccone le parti salienti.

Giuliano Gallanti è stato un protagonista della portualità italiana. Primo presidente dell’Autorità Portuale di Genova dopo la epocale riforma del 1994, chiamato quindi a gestire il passaggio dal vecchio al nuovo nel porto (dove la presenza dei camalli non era solo una forza sociale ma un vero e proprio simbolo), Gallanti raccolse da un lato l’eredità dell’ultimo presidente del Consorzio autonomo, Roberto D’Alessandro, anche lui singolarmente scomparso pochi giorni fa, dall’altro seminò le novità della riforma, lanciando un ponte verso il futuro.

Dopo Genova, è stata la volta di Livorno, scelto come presidente da un ministro di destra (Altero Matteoli) e un Presidente di Regione di sinistra (Enrico Rossi), a testimonianza di come ne venisse da tutti apprezzata la competenza tecnico-professionale. Tra i due incarichi nazionali, la presidenza di Espo, l’associazione europea dei porti marittimi: traguardi dove difficilmente si trovano italiani. Era un orgoglio accompagnarlo all’estero e vedere la familiarità con cui lo accoglievano i rappresentanti dei più grandi porti europei.

Carattere apparentemente burbero, a volte spigoloso ma in realtà dotato di grande sarcasmo e ironia, intriso di rispetto per le istituzioni pubbliche e uomo di grande lucidità e di grande visione strategica. Non a caso i suoi primi pensieri, sia a Genova che a Livorno, furono rivolti a dotare i due porti di Piani regolatori che mancavano da anni (a Livorno dal 1953), consapevole del fatto che solo adeguati strumenti di pianificazione garantiscono l’accesso a risorse pubbliche e private.

A Livorno ha sposato con forza anche due progetti che non guardavano a mare ma a terra: la trasformazione dell’Interporto Vespucci da soggetto immobiliarista a luogo per l’erogazione di servizi portuali alla merce; le connessioni ferroviarie del porto con la rete tirrenica e la dorsale centrale, che oggi stanno diventando realtà perché, come amava ripetere, «la concorrenza tra porti comincia quando il contenitore è sbarcato in banchina».

I miei ricordi dei sei anni passati insieme sono pieni di cene in cui, dopo una giornata passata in ufficio, era assolutamente proibito parlare di lavoro. E allora si spaziava dalla letteratura al cinema francese, che adorava, dal calcio degli anni ’60 (rivendicava di essere stato un’ala destra di valore) al suo grande amore, insieme ai porti: la storia politica d’Italia, con aneddoti, riflessioni e, ancora una volta, l’amarezza di non trovare oggi uomini con una “visione” sul futuro.

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Pubblicato il
11 Gennaio 2020

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