La nautica e il Codice Doganale sulla figura degli operatori AEO

Nella foto (da sx): Il tavolo dei relatori: Gloria Giani, Antonella Bianchi, Roberto Chiara, Roberta Corsetti, Nicolò Impellizzeri.
LIVORNO – C’è voluta tutta la passione, insieme alla determinazione – che non le manca certo! – di Maria Gloria Giani per mettere insieme, nell’ultima riunione del Propeller Club labronico, un vero e proprio vertice dei dirigenti delle dogane per un think-tank sul tema “AEO e nautica da diporto”. Insieme a NAVIGO, il cui direttore Pietro Angelini ha poi concluso il dibattito, la presidente del Propeller Maria Gloria Giani è riuscita a portare allo stesso tavolo anche gli spedizionieri doganali del consiglio della Toscana e alcuni rappresentanti della cantieristica della costa. Significativo della tenacia con cui Maria Gloria ha organizzato il think-tank anche l’aver ottenuto dal CTSD di Firenze la concessione di tre crediti formativi per gli spedizionieri doganali intervenuti. Hanno presenziato alla riunione il prefetto Gianfranco Tomeo, il presidente dell’AdSP Stefano Corsini e il comandante in seconda della Capitaneria capitano di vascello (CP) Francesco Tomas.
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Nella foto: Roberto Alberti presenta i nuovi soci del Propeller Franco e Andrea Pardini.
Determinazione e passione alla base della riunione, che è stata un ulteriore e importante passaggio di una serie di incontri, consultazioni, approfondimenti e confronti con la struttura della Dogana sul tema – complesso e più che specialistico – delle nuove normative europee in fatto di AEO: acronimo che indica gli Authorized Economic Operator, uno status che comporta numerosi vantaggi di semplificazione burocratica e che può diventare importante specie per la cantieristica che si occupa di lavori di manutenzione e refitting su imbarcazioni e navi da diporto provenienti dall’estero e di bandiera anche non solo comunitaria.
Per la Dogana hanno partecipato Roberto Chiara, direttore della direzione interregionale per Toscana, Sardegna e Umbria; Nicola Impellizzeri, referente AEO dell’ufficio doganale livornese; Roberta Corsetti, responsabile sezione traffici di confine; e Antonella Bianchi, responsabile organizzativa di obbligazione doganale. Ha portato i suoi saluti Rossana Distefano, del consiglio territoriale degli spedizionieri doganali da Firenze.
Nella sostanza del dibattito, come sempre nella sede dello Yacht Club Livorno (g.c.), gli elementi tecnico-burocratici sono stati esposti con numerose slider per facilitare la comprensione dei vantaggi e degli obblighi degli AEO. Con una importante precisazione da parte degli esperti della dogana: il nuovo Codice Doganale europeo ha avuto una lunga e complessa gestazione, e potrà (dovrà) essere integrato, con eventuali aggiustamenti, dal codice italiano: ma quest’ultima operazione ha potuto aver inizio dal 1 gennaio scorso soltanto, benché sul piano dello studio ci si fosse già mossi. Siamo dunque – hanno detto sulla base delle rispettive competenze Chiara, Impellizzeri, Corsetti e Bianchi – in appena avviato working in progress, nel corso del quale saranno recepiti i suggerimenti che la realtà italiana richiede: trattandosi di un tema, quella degli AEO per la nautica, che è particolarmente importante per l’Italia e in Italia per la Toscana. Dai rappresentanti dei cantieri nautici è arrivato il sollecito a scelte ufficiali veloci, trattandosi di possibilità concrete di lavoro che aspettano la normativa per poter trarre i vantaggi in chiave reale.
La presidente Giani ha promesso che l’argomento sarà ancora seguito d’impegno dal Propeller livornese. In chiusura sono stati presentati due nuovi soci: Franco Pardini e il figlio Andrea, quest’ultimo pluricampione velico di livello internazionale. Di Franco Pardini, presidente dell’ACI livornese, commercialista affermato e co-fondatore della banca territoriale CRAS, tutti sanno tutto. Complimenti per il loro ingresso nel Propeller.
A.F.
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