Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

I vini italiani salvi (per ora)

ROMA – Pericolo passato (almeno per ora). L’Italia resta fuori dalla disputa aerea tra Stati Uniti e Unione Europea. I prodotti enogastronomici, olio e vino in particolare, rischiavano di finire al centro della querelle che ha coinvolto Boeing e Airbus, accusatesi vicendevolmente di aver ricevuto aiuti di Stato – per miliardi di euro – rispettivamente da Stati Uniti e Unione Europea.

Nel primo round della disputa, l’Organizzazione mondiale per il commercio (la WTO) aveva riconosciuto le ragioni del produttore aerospaziale statunitense, dando così modo al governo degli Stati Uniti di imporre dazi alle merci europee per svariati miliardi di euro. Nel mirino del presidente Trump, erano stati messi anche il vino italiano, l’olio delle nostre colline e decine di altri prodotti della tradizione enogastronomica del nostro Paese. Come abbiamo già riferito nel numero scorso, per i vini gli importatori USA avevano preso la minaccia tanto sul serio da incrementare a livello record le scorte.

[hidepost]

Nell’ultima recente revisione della lista dei prodotti colpiti dai dazi invece non figurano i vini prodotti dai vigneti italiani, mentre restano confermate le sanzioni nei confronti dei formaggi, dei salumi e altri prodotti tipici della nostra tradizione.

Il parziale risultato è frutto del lavoro di mediazione portato avanti dall’ambasciata italiana negli Stati Uniti, dal ministero degli esteri (con il sottosegretario Ivan Scalfarotto che recentemente ha effettuato un viaggio proprio negli States) e dal presidente della Repubblica. Da non sottovalutare poi – sostiene il governo – il peso della lettera indirizzata alla Casa Bianca e sottoscritta da un gruppo di deputati e senatori statunitensi d’origine italiana.

Tuttavia l’ufficio del rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America (USTR, l’ente collegato al Governo che ha la delega al commercio estero) può aggiornare la lista a cadenza semestrale e tutto potrebbe ancora succedere.

A maggio, intanto, l’Organizzazione mondiale per il commercio dovrà esprimersi sulla analoga denuncia presentata da Airbus contro Boeing per aiuti di Stato. Secondo alcune indiscrezioni, la WTO dovrebbe condannare gli Stati Uniti e dare la possibilità all’Unione Europea di imporre dazi sui prodotti a stelle e strisce, anche se in misura inferiore rispetto a quanto concesso agli Stati Uniti.

[/hidepost]

Pubblicato il
19 Febbraio 2020

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora