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La “bretella” per Piombino entra in fase esecutiva

PIOMBINO – Sembra incredibile, per chi ha vissuto nei decenni la “neverending story” della bretella superstradale dall’Aurelia al porto: eppure saremmo arrivati (il condizionale è di… garanzia) al progetto esecutivo del primo lotto della 398 ed al relativo bando di gara per l’appalto. Due giorni fa l’ex sindaco di Piombino ed oggi consigliere regionale Gianni Anselmi ha presentato in un incontro all’hotel centrale della città il progetto del tratto Montegemoli-Gagno, in parallelo per l’Autorità di Sistema Portuale il responsabile locale Claudio Capuano ha illustrato il progetto della “bretellina” Gagno-porto che è in fase di assegnazione dei lavori. L’articolazione del tracciato completo è complessa perché ha richiesto il coordinamento di istituzioni, privati e imprese. Il secondo lotto della 398 tra il Gagno e via regina Margherita è ancora in fieri e dovrà essere progettato e finanziato, probabilmente anche con il concorso della Regione Toscana.

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È importante, in particolare, che nella presentazione dei progetti e delle relative gare ci sia in prima persona anche l’Anas: il cui ingegner Antonio Scalamandrè ha illustrato nell’incontro di lunedì scorso gli elementi tecnici del percorso. Con Scalamandrè, coordinatore di tutte le progettazioni Anas, sono intervenuti il responsabile Anas della Toscana Stefano Liani e Raffele Carso, responsabile Anas per il procedimento.

L’annuncio dell’avvio delle prime gare è stato accompagnato da un dibattito, dal quale sono emersi ancora una volta tutti i problemi connessi al mancato raccordo. Piombino è diventato un grande porto, non è più soltanto la porta turistica dell’Elba ma ha una vita propria con banchine a 20 metri di fondale (le più ad alto fondale dell’intero sistema livornese) e sta faticosamente ma con decisione assegnando aree portuali per iniziative private importanti, come quelle della già operativa PIM. Ma siamo di fronte a un grande porto con una altrettanto grande “strozzatura” dell’ultimo miglio, che d’estate diventa un calvario non solo per migliaia di vetture dei turisti verso l’Elba ma anche per chi è destinato al porto. Da qui l’urgenza, da tutti sollecitata, e non certo da oggi. Con alcune amare considerazioni emerse a margine dell’incontro: per Genova – è stato ricordato – in meno di un anno si è rifatto il grande viadotto Morandi, tragicamente crollato in un evento che ha fatto decine di vittime; per Piombino, dove non sono mancati morti nella strettissima e superaffollata bretella attuale, sono vent’anni che si sproloquia e che non si è ancora cambiato quasi niente. Usque tandem abutare patientiam nostram?

A.F.

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Pubblicato il
19 Febbraio 2020

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