Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Dichiarazioni d’intento per esportatori abituali

ROMA – Da lunedì 2 marzo, i fornitori degli esportatori abituali trovano nel proprio “cassetto fiscale” le informazioni relative alle dichiarazioni d’intento rilasciate dai clienti che intendono acquistare beni e servizi senza applicazione dell’IVA. I cedenti o prestatori potranno così rilevare il numero di protocollo di trasmissione della dichiarazione d’intento rilasciato dall’Agenzia delle Entrate – numero che deve essere riportato nelle loro fatture emesse – nonché l’importo in “sospensione” d’imposta che viene loro richiesto. Tale importo può essere: 1) riferito ad una sola operazione, ovvero 2) fino a concorrenza del quale la dichiarazione d’intento è stata rilasciata.

[hidepost]

Il provvedimento n. 96911/2020 del 27 febbraio 2020, emanato in ritardo dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha dettato le regole ed ha aggiornato a) il modello di dichiarazione, b) le istruzioni di compilazione e c) le specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati.

Il provvedimento, che doveva essere emanato entro il 30 agosto 2019 recepisce le modifiche alla disciplina introdotte in sede di conversione del Decreto Crescita (D.L. n. 34 del 30 aprile 2019) in vigore dal periodo d’imposta 2020.

I fornitori dagli esportatori abituali indicati nelle dichiarazioni d’intento potranno consultare le informazioni entrando nel proprio “cassetto fiscale” attraverso i servizi telematici offerti dall’Agenzia delle Entrate (Entratel, Fisconline). Le informazioni possono essere rilevate anche dagli intermediari da loro delegati ad accedere al proprio “cassetto fiscale”.

La nuova dichiarazione d’intento (Mod DI), le istruzioni e le specifiche tecniche, sostituiscono le precedenti approvate il 2 dicembre 2016.

Il modello è immediatamente utilizzabile per le operazioni da effettuare a partire dalla 27 febbraio 2020, data di pubblicazione del provvedimento, mentre il vecchio format è ancora adoperabile per sessanta giorni successivi a tale data.

[/hidepost]

Pubblicato il
4 Marzo 2020

Potrebbe interessarti

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora